mercoledì 30 dicembre 2009

UN "CLN" CON PD E UDC: PER FARE COSA?

E' di questi giorni la notizia che Paolo Ferrero, segretario nazionale del PRC e portavoce della Federazione della Sinistra, abbia proposto un'alleanza a livello politico nazionale con PD e UDC al fine di sostenere un eventuale governo tecnico, o un'eventuale coalizione elettorale in caso di elezioni anticipate.
Gli obiettivi di tale accordo sarebbero sostanzialmente 3:


1. battere finalmente berlusconi.

2. votare il più in fretta possibile una legge sul conflitto di interessi.


3. dotare il paese di una legge elettorale proporzionale.


Apparte la discutibile alleanza con il PD ( partito che rappresenta oggi il fior fior del liberismo e della confindustria italiana) e con l'UDC ( rinominato da qualcuno Unione Dei Carcerati a causa delle proprie infiltrazioni mafiose), l'accordo rischia, in se per se , di non raggiungere nemmeno quegli scopi, seppur nobili nelle intenzioni, che Ferrero si propone. in quanto:

1. non è scontato che una nuova Armata Brancaleone, in vero stile Unione, possa realmente battere il Patto d'acciao formato da PDL e LEGA. Nel caso ci si riuscisse, checchè ne dica Ferrero, il Prc si ricomprometterebbe ugualmente in un governo anti-popolare, come fece al tempo con il governo Prodi.



2. Non si capisce come mai Casini ( al tempo alleato fedelissimo di Berlusconi), e soprattutto Bersani ( portavoce degli interessi di Collaninno e D'Alema), si dovrebbero mettere a votare una legge sul conflitto di interessi quando, questi ulitmi, sono stati per ben tre volte al governo e non lo hanno mai fatto.

si ricordi, inoltre, la complicità del PD nella recente approvazione dello scudo fiscale.


3. Non si può credere che il Pd, da sempre fautore del sistema bipartitico e ideatore, ad esempio in toscana, di una legge elettorale antidemocratica, possa voler rimettere mano al sistema elettorale maggioritario a favore di un'altro che lo penalizzerebbe.

Per quanto riguarda l'UDC, invece, crediamo che questo sia, nel suo piccolo, il partito che meglio ha interpretato il sistema elettorale bi-polare. E' l'unico partito, infatti, che conta di più adesso che ha solo il 4% che prima, poichè nella sua ambiguità e spregiudicatezza, si pone continuamente come stampella centrista di ambedue le coalizioni.

Un "CLN" con Casini e Barsani, oltre ad essere sbagliato in via startegica e di principio, si rivela fallimantare anche nella sua natura "opportunistica", sempre che questo opportunismo non significhi la mera acquisizione di poltrone per i vecchi dirigenti della sinistra riformista.

In questo caso allora, tutti gli scopi prefissi sarebbero raggiunti!

lunedì 28 dicembre 2009

TENIAMO PULITE LE NOSTRE CITTA'!




Nella notte tra il 26 e il 27 Dicembre, una scorribanda di Nazisti di Casapound ha sfregiato i muri delle Frazioni dell'Empolese e del Centro, mediante l'affissione di ignobili manifesti.


L'affissione selvaggia, completamente illegale e non autorizzata, non ha risparmiato nemmeno le cabine del telefono e le pensiline degli autobus.


All'incursione vigliacca dei Nazisti, i quali per mettere il muso fuori di casa hanno bisogno di attendere la notte, gli Anti-fascisti Empolesi hanno risposto a viso scoperto, andando in pieno giorno a ripulire la loro città e i loro quartieri dall'immondizia nera, spiegando ai passanti che quei loschi individui che si innalzano quotidianamente a salvatori della patria non sono che degli agitatori, degli aguzzini al servizio dei Padroni e dei Poteri forti.


Diamo una mano all'ambiente e alla società!



Ripuliamo le nostre città dalla feccia neo-nazista!

domenica 6 dicembre 2009

Corteo Regionale Antifascista






Le prime adesioni:

Assemblea delle scuole in Lotta

Voci dalla Macchia

Assemblea Popolare Antifascista di Rignano

Centro Popolare Autogestito fi-sud

Cantiere Sociale Camillo Cienfuegos

Collettivo Politico di Scienze Politiche, Unione degli Studenti – Firenze, Assemblea permanente Campi Bisenzio Antifascista, Comitato cassintegrati GKN, Movimento di Lotta per la Casa, Cirocolo 26 luglio Italia-Cuba, Rete Antifascista Pistoiese,Rete dei Comunisti - Pisa,Circolo Agora' - Pisa, Comitato per lo smantellamento di Camp Darby, Circolo Italia-Cuba Cienfuegos - Pisa , Centro Politico 1921 - Livorno, Movimento Antagonista Livornese, Coordinamento Studentesco Livornese, Collettivo Anarchico Libertario Livornese, Coordinamento Antifascista Antirazzista ToscanoCAAT Valdera , SLAI CobasCobas ATAF, Cobas del Comune di Firenze, Rifondazione Comunista – Firenze, Rifondazione Cominista - Livorno, Comunità di Base delle Piagge - Firenze, Circolo Gramsci Campi Bisenzio,Circolo Aziendale Ferrovieri del PRC "Spartaco Lavagnini" - Firenze, ANPI Campi Bisenzio, PerUnAltraCittà, Partito dei CARC, Partito Comunista dei Lavoratori - Toscana, PCL Firenze, PCL Empoli, Associazione Sinistra Unita e Plurale - Firenze, Nuova Unità - Rivista Comunista , ASA - Lucca- , Centro di Documentazione di Pistoia ,Comitato,Antifascista San Lorenzo -Pistoia- ,Comitato Pistoiese per la Palestina ,Comunita' in resistenza -Empoli- ,Confederazione Cobas Toscana ,Cobas Ataf- Firenze
CSA Intifada - Empoli- CSA nEXt Emerson - Firenze- CUB Pistoia ,Dada Viruz Project -Viareggio- Movimento Antagonista Livornese ,Movimento di Lotta per la Casa - Firenze- Precari Autorganizzati -Pisa- Progetto Prendo Casa -Pisa- Spazio Liberato Ex-Breda - Pistoia-
Spazio Antagonista Newroz -Pisa-

martedì 1 dicembre 2009

NO ALLA RIABILITAZIONE STORICA DI "GLADIO" E DEGLI STRAGISTI


Comunicato stampa sulla presentazione a Santa Croce sull'Arno del libro di Pannocchia "GLADIO storia di falsi complotti e veri patrioti."

A quaranta anni esatti dalla strage di Piazza Fontana a Milano ( 12 dicembre 1969), quando una bomba fascista esplose all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura uccidendo 16 persone e in contemporanea altre bombe esplosero in tutta Italia procurando decine di feriti, il PDL si accinge a presentare a Santa Croce sull'Arno, l'ennesimo libro revisionista nel tentativo di riabilitare agli occhi della gente i criminali stragisti dell'organizzazione paramilitare Gladio.

Come ormai largamente appurato, Gladio fu un organizzazione paramilitare segreta, finanziata dalla CIA nell'ambito del progetto “stay behind” con lo scopo di garantire il totale assoggettamento dell'Italia al Patto Atlantico, scongiurando così un eventuale scivolamento a “ sinistra” del Paese.

Formata ai primordi da ex-repubblichini di Salò, gerarchi e torturatori fascisti, con la complicità di agenti dello spionaggio statunitense e il totale asservimento di interi reparti delle Forze di Polizia, Gladio servì negli anni come base di addestramento e di rifornimento militare dei gruppi neo-fascisti operanti in Italia ( Ordine Nuovo, La rosa dei Venti, Avanguardia Nazionale ecc.).

Proprio per mano di questi ultimi, di Gladio e della CIA, i burattinai Pidduisti e i governi Democristiani si sono macchiati ad oggi, in quella che essi stessi definirono “ strategia della tensione”, dei seguenti crimini di sangue contro i lavoratori e contro il popolo italiano:

1969 strage di Piazza Fontana MILANO, 16 morti 88 feriti
1974 strage di Piazza Della Loggia BRESCIA, 8 morti
1974 strage dell'Italicus, tratta ferroviaria Firenze- Bologna, 12 morti
1980 strage di USTICA, 81 morti
1980 strage di Piazza della Stazione BOLOGNA, 85 morti

Il tentativo ignobile di Pannocchia e del PDL di rappresentare questa organizzazione criminale come patriottica è in accettabile!

Sarà mica un caso che il PDL miri a far finire nel dimenticatoio tutte queste stragi, proprio nel momento in cui il nome del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sembra spuntare dall'inchiesta per la strage di via dei Georgofili a Firenze nel 1993, la quale causò 5 morti innocenti?

Nel quarantennale dall'orribile strage di piazza fontana, al fine di non far cadere nell'oblio le responsabilità di quegli atti e per ricordarne le vittime, per lottare ancora oggi contro il tentativo delle destre di far sprofondare nuovamente il Paese in clima di guerra civile e odio razziale,

Invitiamo tutti i cittadini e i sinceri democratici, a partecipare al corteo regionale antifascista e antirazzista del 12 Dicembre con partenza alle ore 15.30 da Piazza S. Marco a Firenze.

martedì 24 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009

Comunicato del CAAT sulle infami minacce agli antifascisti e ai lavoratori pistoiesi

"Ginetti, infame, per te ci son le lame”, questo è l’avvertimento fascista comparso su un muro vicino alla casa di Antonio Ginetti, antifascista pistoiese.

Lo stesso avvertimento anche per un altro antifascista pistoiese, Cristian Boeri, anche lui impegnato, fin dall'11 ottobre, in difesa dei compagni arrestati.

E gli stessi avvertimenti, stesse minacce di chiara marca fascista, fatte anche telefonicamente, sono state lanciate contemporaneamente contro i lavoratori in lotta nella provincia di Pistoia ( come i lavoratori del call center Answers che occupano l’azienda per difendere il loro posto di lavoro).

Non si tratta di un avvertimento anonimo, perché, anche se non firmato, ha una paternità certa, che è quella del giro fascista che fa capo agli ambienti di Forza Nuova, del PDL e di Casa Pound.

I quali, dopo aver finto di essere povere vittime dell’irruzione dell’11 ottobre, passano adesso a mettere a frutto la solidarietà che inaspettatamente hanno loro espresso, con generosità degna di miglior causa, istituzioni, partiti e associazioni democratiche.

E lo fanno nel modo più vigliacco, mostrando di essere lupi e non agnelli e promettendo le “lame” a chi a Pistoia non si arrende al fascismo squadrista e alla fascistizzazione di matrice governativa.

A viso aperto, diciamo che chi minaccia Ginetti, Boeri e i lavoratori in lotta, minaccia tutti noi, tutti i democratici e gli antifascisti. E che deve fare i conti con tutti noi, decisi a collocarci a fianco delle persone minacciate e, insieme, a fianco dell’antifascista fiorentino e dei sette antifascisti privati della loro libertà in seguito all’ “irruzione” di Casa Pound, di cui sono totalmente innocenti, vittime come sono di una montatura poliziesca e giudiziaria.

E’ quindi urgente e doverosa una presa di posizione delle forze democratiche antifasciste, le stesse che espressero solidarietà a Casa Pound attribuendole una immeritata patente democratica lo scorso 12 Ottobre

Il coordinamento antifascista antirazzista toscano .

15-11-2009

lunedì 9 novembre 2009

ERA DAVVERO IL NEO-LIBERISMO L'UNICA ALTERNATIVA AL MODELLO SOCIO-ECONOMICO DELL'URSS?


Di seguito riportiamo un'interessante articolo, apparso recentemente su Internazionale, di Slavoj Zizek intellettuale e filosofo slovacco, il quale ci fornisce un interessante visione riguardo alla caduta del muro di Berlino e alle sue conseguenze sia nei Paesi Europei che dell'Est.

Parlare degli avvenimenti di vent’anni fa come di un “miracolo” è diventato un luogo comune. Si è avverato un sogno, è successa una cosa inimmaginabile, una cosa che sembrava impossibile appena due mesi prima: libere elezioni, disintegrazione dei regimi comunisti, crollati come un castello di carte. In Polonia chi poteva immaginare delle libere elezioni con Lech Walesa presidente?Un miracolo ancora più grande, però, è avvenuto un paio d’anni dopo, quando elezioni libere e democratiche hanno riportato al potere gli ex comunisti e Walesa è diventato improvvisamente molto meno popolare del generale Wojciech Jaruzelski, lo stesso che aveva schiacciato Solidarnosc con un colpo di stato militare.
La spiegazione comune di questo secondo ribaltamento parla di aspettative “immature” della popolazione, che aveva un’idea irrealistica del capitalismo: volevano la botte piena e la moglie ubriaca, volevano le libertà e le ricchezze del capitalismo democratico, ma senza pagare il prezzo di vivere in una “società del rischio”, cioè senza perdere la sicurezza e la stabilità (più o meno) garantite dai regimi comunisti.

Come hanno osservato i sarcastici commentatori occidentali, la nobile lotta per la libertà e la giustizia si è rivelata una specie di corsa frenetica alle banane e alla pornografia. Finito l’entusiasmo del giorno della vittoria, il mattino dopo la gente ha dovuto farsi passare la sbronza e sottoporsi a un doloroso processo di apprendimento delle regole della nuova realtà, cioè del prezzo che si paga per la libertà politica ed economica.

L’inevitabile delusione, quando è arrivata, ha scatenato tre reazioni, opposte o sovrapposte: la nostalgia per i “bei vecchi tempi” del comunismo, il populismo nazionalista di destra e la nuova paranoia anticomunista. Le prime due sono facili da capire. La nostalgia del comunismo non va presa troppo sul serio: più che esprimere un vero desiderio di tornare alla grigia realtà del socialismo, è una forma di lutto, un modo garbato di sbarazzarsi del passato. Quanto all’ascesa del populismo di destra, non è un’esclusiva dell’est europeo, ma una caratteristica comune a tutti i paesi intrappolati nel vortice della globalizzazione. Lo strano revival dell’anticomunismo è più interessante perché dà una risposta semplice alla domanda: “Se il capitalismo è davvero migliore del socialismo, perché la nostra vita fa ancora schifo?”. La spiegazione è che non viviamo davvero nel capitalismo, perché in realtà comandano ancora i comunisti, travestiti da padroni e manager.
È ovvio che la maggioranza dei cittadini dell’Europa orientale che protestavano contro i regimi comunisti non chiedeva il capitalismo: voleva solidarietà e qualche forma di giustizia, magari rozza; voleva la libertà di vivere senza controlli da parte dello stato, di riunirsi e di parlare come preferiva; voleva una vita semplice, onesta e sincera, finalmente libera dall’indottrinamento ideologico e dalla cinica ipocrisia dominante. Come fecero notare molti analisti perspicaci, gli ideali che spingevano le persone in piazza facevano riferimento proprio all’ideologia socialista al potere: si aspirava a una cosa la cui migliore definizione è “socialismo dal volto umano”.

Ma il realismo capitalista è davvero l’unica risposta all’utopia socialista? Dopo la caduta del muro di Berlino è davvero arrivata l’era della maturità capitalistica che ha messo fine a tutte le utopie? E se anche quell’era si fosse fondata su un’utopia? Il 9 novembre 1989 ha annunciato l’arrivo dei “felici anni novanta”, l’utopia della fine della storia proposta da Francis Fukuyama, la convinzione che la democrazia liberale avesse vinto, che la ricerca fosse terminata, che l’avvento di una comunità planetaria globale e liberale fosse dietro l’angolo, e che gli unici ostacoli al grande lieto fine hollywoodiano fossero semplici sacche locali di resistenza, dove i governanti non avevano ancora capito che era suonata la loro ora. Invece l’11 settembre è il simbolo della fine dei felici anni novanta clintoniani e annuncia l’era successiva, in cui nuovi muri spuntano da tutte le parti: tra Israele e Cisgiordania, attorno all’Unione europea, lungo il confine Stati Uniti-Messico, ma anche all’interno degli stati.

A quanto pare, insomma, l’utopia di Fukuyama è morta due volte. L’11 settembre 2001 è crollata l’utopia politica liberal-democratica, e il crac finanziario del 2008 ha annunciato la fine della sua dimensione economica. Nel momento in cui il liberismo si presenta come anti-utopia incarnata e il neoliberismo si propone come contrassegno della nuova era, in cui l’umanità ha ormai abbandonato i progetti che sono stati responsabili degli orrori totalitari del novecento, è sempre più chiaro che il vero periodo dell’utopia sono stati gli anni novanta, con la loro fede che l’umanità avesse finalmente trovato la ricetta del perfetto ordine socioeconomico.......

Questa riflessione è da fare nostra, in quanto comunisti e rivoluzionari del nuovo millennio.
Avendo sempre criticato a fondo, nel Novecento, le scelte autoritarie e repressive dei governi dell'URSS post-rivoluzionario, e la loro impostazione di politica economica ed estera volta alla creazione di un Imperialismo Rosso contrapposto a quello a stelle e strisce, non possiamo che trovarci oggi dalla parte della più assoluta ragione storica.
In URSS, nel '17, i bolscevichi hanno preso il potere, ma in seguito il socialismo, quello vero, quello di cui parla Marx, non è mi stato applicato.

Da Marxisti rivoluzionari oggi abbiamo la coscienza pulita, non abbiamo nulla da ripudiare se non quelle degenerazioni che abbiamo sempre combattuto.

Lanciamo questo spunto alle altre forze della sinistra comunista italiana e internazionale, poiché crediamo che questa sia una questione fondamentale da redimere per ripartire oggi, con più entusiasmo e realismo, verso la costruzione del socialismo internazionale.

lunedì 26 ottobre 2009

Bersani: l'uomo di Confindustria alla guida di un partito liberale


Con l’affermazione di Pierluigi Bersani, il PD guadagna probabilmente una guida più esperta e sicura, ma al servizio di una linea immutata di corteggiamento di Confindustria e dei poteri forti. Di più: contrariamente a un diffuso luogo comune, l’asse Bersani- D’Alema- Letta ( e Colaninno) è quello più direttamente legato agli ambienti confindustriali e bancari, ben rappresentati nella Fondazione Italiani Europei . Gli stessi ambienti e interessi peraltro che il pluriministro Bersani ha lautamente servito per anni, con detassazioni dei profitti, privatizzazioni, precarizzazione del lavoro: quelle politiche che hanno colpito i lavoratori spianando la strada a Berlusconi. Le sinistre italiane, politiche e sindacali, non si facciano dunque incantare dal nuovo leader PD e dalla sua retorica sul”lavoro”. Respingano le possibili sirene di una nuova “Unione” di centrosinistra. Uniscano nell’azione le proprie forze, in piena autonomia dal PD, per cacciare Berlusconi con la mobilitazione di massa, nella prospettiva di un’alternativa vera. Solo una sinistra autonoma e alternativa al PD, può costruire un futuro per il movimento operaio italiano.

martedì 20 ottobre 2009

IL CAAT A ROMA!



Video sulla partecipazione del Coordinamento Antifascista e Antirazzista Toscano alla manifestazione nazionale a Roma contro il Razzismo.

martedì 13 ottobre 2009

COMUNICATO STAMPA SUI FATTI DI PISTOIA




Nella giornata di domenica a Pistoia sono stati arrestati due nostri compagni (tre in tutto) con l'accusa di lesioni e devastazione di un circolo fascista di casa Pound.
Innanzitutto ribadiamo la totale estraneità degli arrestati a quei fatti visto che sono stati condotti in questura dopo oltre tre ore dagli stessi, prelevati da un circolo Arci a poche centinaia di metri da Casa Pound mentre stavano facendo un'assemblea regionale sul tema ronde.
E' quantomeno strano che persone che avrebbero compiuto un'irruzione all'interno di una sede fascista si ritrovino poi tranquillamente a poche centinaia di metri in assemblea senza preoccuparsi minimamente di eventuali rappresaglie o interventi delle forze dell'ordine.
Inoltre dalle testimonianze riportate dai giornali si parla di un gruppo di giovanissimi mentre fra i venti riuniti in assemblea c'erano molte donne e uomini tutt'altro che giovani.

A parte questa evidenza che smonta a priori la tesi degli inquirenti, non si capisce poi su quali basi siano stati comminati i tre arresti che rimangono in ogni caso una misura ingiustificabile per quel tipo di capi d'accusa.
Probabilmente la presenza di un esponente del PdL all'interno della struttura al momento dell'irruzione ha fatto si che ci fossero pressioni politiche sulla questura stessa che per fare venti identificazioni ha impiegato 12 ore in cui non era nemmeno possibile parlare con chi stava dentro e nemmeno fornire assistenza medica ad una ragazza che necessita di una terapia particolare per problemi di salute.
Un atteggiamento di rappresaglia da parte della questura di Pistoia che non ha mai avuto nei confronti di ben due sedi fasciste che sono aperte nel giro di un paio d'anni in città: quella di Casa Pound e di Forza Nuova. Due gruppi di estrema destra che ormai scorrazzano anche in molte altre città della Toscana, tollerati e spesso coperti da amministrazioni e forze dell'ordine. La presenza di un consigliere del PdL all'interno della struttura ne è un esempio lampante.

Al fianco dei tre compagni e di tutti gli antifascisti

mercoledì 7 ottobre 2009

BOCCIATO IL LODO ALFANO!




La legge porcata, denominata lodo alfano, che prevedeva la sospensione di tutti i processi in corso per le tre maggiori cariche istituzionali italiane ( ovvero presidente della repubblica, pres. del consiglio, e pres. della camera) è stata giudicata ANTICOSTITUZIONALE dalla consulta costituzionale. Tale sentenza impedisce, almeno fino alla assoluzione ( per prescrizione immaginiamo!), al nostro Pres. Silvio Berlusconi di sottrarsi, anche momentaneamente, alla giustizia italiana.

Nell'esprimere la nostra soddisfazione per questa sentenza che vede il riaffermarsi dell'articolo 3 della nostra costituzione, il quale afferma che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, auspichiamo che a breve il proletariato italiano voglia assumersi il compito, più arduo e gravoso, di istruire al Premier ben altro tipo di processo.

sabato 26 settembre 2009

E' NATO IL CAAT!


Il Coordinamento Antifascista e Antirazzista Toscano (CAAT), nel primo incontro regionale tenutosi a Pisa il 19 Settembre, lancia la mobilitazione in vista della manifestazione nazionale antirazzista indetta contro il pacchetto sicurezza il 17 Ottobre a Roma. Dalla Toscana partiranno autobus e in vista del 17\10 saranno lanciate alcune mobilitazioni locali nelle giornate del 2 e 3 Ottobre nelle città di Lucca, Viareggio, Massa Carrara, Firenze, Livorno, Empoli e Siena.



L’esplosione della crisi economica e sociale ha tagliato posti di lavoro e migliaia ne distruggerà nelle prossime in Toscana, che è tra le regioni più colpite dalla recessione nel centro nord.



In questo scenario, le politiche razziste e liberticide da una parte ( lager per migranti, ronde, militari nelle città..) e il continuo attacco alle condizioni di vita, ai diritti e all’agibilità politico sociale per chi si oppone alle politiche governative dall’altra ( basti pensare all’attacco al diritto di sciopero) scaricano la crisi sulle fasce sociali più deboli, scatenando una guerra tra poveri (tra lavoratori italiani e stranieri, tra lavoratori pubblici e privati, tra precari e “garantiti”....).



Mentre il Governo parla di sicurezza, muoiono ogni giorno quattro lavoratori\trici per incidenti sul lavoro senza considerare le malattie professionali che mietono migliaia di vittime ogni anno.



Invitiamo tutti i democratici e gli antifascisti a partecipare a queste iniziative per fermare provvedimenti, come il “pacchetto sicurezza” e la costruzione di un CIE (centro di identificazione ed espulsione di migranti irregolari) in Toscana.



Coordinamento toscano antifascista e antirazzista Toscano



Per contatti e informazioni

caatoscano@gmail.com


VISITA IL BLOG: http://caatoscano.noblogs.org/

lunedì 14 settembre 2009

domenica 2 agosto 2009

SI ALLA PILLOLA RU486, NO ALL'INGERENZE VATICANE

La Ru486 è arrivata in Italia.

IL Consiglio di amministrazione dell'Aifa ha infatti approvato l'immissione in commercio in Italia del farmaco già commercializzato in molte Nazioni.
Ancora prima che l'Aifa si pronunciasse il Vaticano era tornato all'attacco, a mo’ di Tomás de Torquemada , ( rispolverando almeno nel linguaggio le accuse della “Santa Inquisizione”) contro la pillola abortiva. La monarchia assoluta vaticana , infatti, ha subito elargito scomuniche a medici che ne prescriveranno la ricetta e a donne che ne faranno uso.


Tutto questo è inaccettabile!

Anche se questa sarà una battaglia persa per i Vescovi e la loro falsa morale, poiché va direttamente a scontrarsi con i colossi farmaceutici, non possiamo nascondere questa offensiva reazionaria del clero:
Siamo di fronte all’ennesima ingerenza ecclesiastica sul genere femminile a cui si predilige , nei fatti, un operazione, una sofferenza chirurgica ad un interruzione farmacologia di gravidanza .

E’ ora finirla!

Aboliamo il Vaticano , le sue false prediche e le sue banche!

giovedì 23 luglio 2009

COSTRUIAMO IL PARLAMENTO DEI LAVORATORI E DELLE SINISTRE!

ASCOLTA L'INTERVENTO DI MARCO FERRANDO ALL'ASSEMBLEA DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA D'ALTERNATIVA






Quello andato in scena sabato 18 a Roma non è che l'estremo tentativo di PRC e PDCI di recuperare almeno parte dell'enorme consenso andato perduto negli anni, a causa delle politiche di compromesso e di svendita delle ragioni dei lavoratori, dei giovani e del popolo della sinstra portate avanti dai suddetti partiti.

Il progetto della Federazione della Sinistra di Alternativa, la quale si dovrebbe articolare sull'ossatura della probabile riunificazione tra Ferrero e Diliberto, e che dovrebbe vedere l'entrismo di Salvi ( socialismo 2000) e di rete dei comunisti, non offre a nostro giudizio nessuna garanzia, nè per quanto riguarda i principi e i programmi sulla quale questa opererà, ne per quanto riguarda l'unità d'azione delle forze che vi prenderanno parte.

Non si può cadere più volte nello stesso errore....... o almeno così dovrebbe essere.

Un'unità concepita e fatta ,non sulla base di un programma chiaro e rivoluzionario ma bensì sulla base di opportunismo e necessità elettorale, non può portare che alla disfatta della fedreazione stessa.

Per questi motivi noi del PCL, che siamo convinti della validità e della solidità del programma per il quale ci battiamo, decliniamo sì l'invito dei compagni di PRC e PDCI ad unirci nella Federazione ma, nel contempo, ci rivolgiamo loro ed invitiamo la neonata Federazione e tute le altre organizzazioni della sinistra politica e sindacale ad unirsi a noi nella costruzione del Parlamento dei Lavoratori e delle Sinistre, ovvero di una pubblica assemblea permanente, eletta per delegati dai lavoratori, dagli studenti e dal popolo della sinistra, con il compito di discutere ed attuare piattaforme comuni di lotta a livell locale e nazionale.

Questo è l'unico modo per rincominciare una lotta serrata al governo Berlusconi, e l'unica via per strappare risultati in favore dei lavoratori.

ASCOLTA TUTTI GLI INTERVENTI DEL CONVEGNO:




lunedì 29 giugno 2009

giovedì 18 giugno 2009

BOICOTTIAMO IL REFERENDUM!

IL referendum indetto per il 21 giugno è un referendum truffa, contro le ragioni della democrazia e gli interessi dei lavoratori. Vuole rimpiazzare l’attuale legge “porcata” con una...” porcata” ancora maggiore: che potrebbe dare a un solo partito con il 25 % dei voti il 55 % del parlamento, portando alle estreme conseguenze il sistema elettorale maggioritario in direzione del bipartitismo.
Che il sistema maggioritario fosse una truffa l’abbiamo sperimentato per 15 anni: due coalizioni diverse che si alternano al governo per realizzare lo stesso programma contro i lavoratori, sotto dettato delle grandi imprese e delle banche ( attacco alle pensioni, precarizzazione del lavoro, compressione dei salari...). Ora Berlusconi e PD vorrebbero trasformare le due coalizioni in due partiti, per rendere ancora più efficace, contro i lavoratori, lo stesso sistema di governo e le stesse politiche di rapina. E’ quello che chiamano “ governabilità”. Occorre fa fallire il referendum non andando a votare o non ritirando la scheda. Occorre rilanciare una grande battaglia democratica per un sistema elettorale integralmente proporzionale: ogni forza politica deve avere una rappresentanza proporzionale ai voti che ottiene. E’ un principio di democrazia elementare e di uguaglianza tra gli elettori . E’ un principio che tutela i diritti di rappresentanza indipendente delle ragioni dei lavoratori.
IL problema non è che ”ci sono troppi partiti”, ma che troppi partiti fanno la stessa politica contro i lavoratori. Ai lavoratori non interessa se vi sono “ pochi o tanti partiti”: interessa avere finalmente un partito che li difenda contro tutti i propri avversari.
IL Partito Comunista dei Lavoratori è l’unico partito della sinistra italiana che ha rifiutato di accodarsi a logiche maggioritarie e ai governi confindustriali di centro sinistra, per stare sempre e solo dalla parte dei lavoratori; per battersi per un governo dei lavoartori che metta fine alle politiche di rapina. Per questo diciamo:
BOICOTTIAMO IL REFERENDUM!
AFFERMIAMO I PRINCIPI DELLA DEMOCRAZIA!
DIFENDIAMO GLI INTERESSI DEI LAVORATORI!

mercoledì 10 giugno 2009

Nella disfatta generale, sulle macerie della sinistra, il PCL avanza!


Di fronte al crollo del PD che cede a Berlusconi svariate province e perde più di dieci punti percentuali a livello nazionale, innanzi all’arrestarsi della Lista Comunista poco sopra il 3%, il PCL non lascia sul terreno elettorale neanche un voto anzi, aumenta i propri consensi, sia in termini percentuali che in termini assoluti. Alle elezioni Europee, infatti, nelle tre circoscrizioni dove eravamo presenti ci attestiamo sull’1%. Un risultato modesto ma nel complesso incoraggiante per un piccolo partito, nato da poco più di un anno, il quale ha dovuto competere con le macchine elettorali milionarie degli altri giganti della politica.
Abbiamo infatti condotto una campagna elettorale, sia per le europee che per le provinciali, senza risorse finanziare, senza spazi televisivi o pubblicitari, puntando a raccogliere consenso attorno ad un programma rivoluzionario di rottura anticapitalista e di alternativa operaia, niente a che vedere con gli spot elettorali o col populismo che adesso ingrassa Di Pietro e la Lega.
Nonostante tutto, qua nel Circondario Empolese ci attestiamo di media intorno all’1.5%, con punte che raggiungono il 2% nel comune di Cerreto Guidi.
Nel ringraziare tutti i compagni e i simpatizzanti che hanno lavorato per la crescita del Partito, vogliamo ricordare ai nostri elettori che ogni voto dato al PCL non andrà sprecato o disperso, poiché sarà investito nell’interesse esclusivo dei lavoratori, dei giovani precari, dei disoccupati e di tutti gli sfruttati. Ogni voto dato al PCL non servirà a farci avere rimborsi elettorali milionari, ma a dare a tutti i nostri militanti la fiducia e l’entusiasmo per continuare a lottare.
Ogni voto dato al PCL è un voto per la causa della Rivoluzione Socialista.

lunedì 11 maggio 2009

IL PCL ALLE ELEZIONI PROVINCIALI ED EUROPEE

Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà presente con proprie liste indipendenti alle Elezioni Europee e a quelle Provinciali. I nostri elettori e simpatizzanti della zona troveranno quindi il nostro simbolo su due delle tre schede elettorali. Non saremo presenti, nostro malgrado, alle Comunali di Empoli dove per pochissimo non siamo riusciti a presentare la lista (siamo contrari infatti al "prestito" delle firme…).
Ringraziamo tuttavia i compagni, tutti i simpatizzanti e i sottoscrittori che con il loro fondamentale supporto ci hanno permesso comunque di raggiungere l’obiettivo delle Provinciali e delle Europee, anch’esso non certamente scontato a causa delle leggi anti-democratiche volte ad impedire la partecipazione ai partiti più piccoli.
Nonostante tutti gli ostacoli, anche quest’anno, il nostro partito sarà in prima linea, nei dibattiti elettorali e non solo, per portare avanti le rivendicazioni dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, degli studenti e di tutti gli sfruttati.
Il PCL si pone come unica alternativa sia al centro destra che al centro sinistra, avanzando un programma politico, ancor prima che elettorale, di evidente rottura anticapitalista:
Le classi dirigenti che hanno governato fino ad oggi il paese, partendo dai governi amministrativi locali fino ad arrivare al parlamento europeo, appoggiando incondizionatamente gli interessi dei grandi industriali e banchieri, hanno fallito.
L’attuale crisi del capitalismo, infine, aggrava la situazione e scarica sulle spalle dei lavoratori tutti i giganteschi debiti prodotti dagli sciacalli di Wall Street e dei loro cugini europei.
Per questo motivo il Partito Comunista dei Lavoratori si presenta a questa tornata elettorale rivendicando, non un numero più o meno cospicuo di poltrone, ma la formazione in Italia e in Europa di una grande assemblea nazionale di delegati eletti democraticamente nelle fabbriche, la quale promuova una svolta di lotta e l’apertura di una grande vertenza generale del mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati, la quale sfoci a sua volta in una mobilitazione prolungata (sino ad uno sciopero generale ad oltranza), e che si combini con l’occupazione delle aziende in crisi per la nazionalizzazione di queste sotto controllo operaio. Rivendichiamo inoltre, il fatto che per primi sostenemmo, già nelle precedenti elezioni, la necessità di nazionalizzare le banche (e non i loro debiti), nazionalizzazioni sostenute adesso anche dal resto della sinistra, seppur in grave ritardo.
Gli appelli al voto utile e i litigi sulle rotatorie non hanno senso!! Basta con la complicità tra destra e sinistra nell’appiattirsi su questioni burocratiche amministrative!
A tutti gli operai, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai disoccupati e ai pensionati, agli studenti e a tutti coloro che ogni giorno lottano contro la crisi provocata dai padroni, noi del PCL lanciamo un grido di battaglia, affinché questi lo raccolgano e lo rivolgano unitariamente contro il sistema che li opprime:
BASTA COMPROMESSI!
GOVERNINO I LAVORATORI E NON I BANCHIERI.

sabato 2 maggio 2009

martedì 7 aprile 2009

Comunicato del PCL Abruzzo sul terremoto all'Aquila e provincia


UNA TERRA SENZA PACE

lunedì 06 aprile 2009.
Dopo i tanti sussulti e terremoti metaforici, perchè riferiti agli scandali politici che hanno interessato la nostra regione nell'ultimo anno, stanotte alle 3 e 32 la nostra amata terra ha tremato davvero a causa di un sisma di forte intensità. Per tutti gli abruzzesi, ovunque residenti nella regione, è stato subito chiaro che si trattava di un evento catastrofico. Per i tanti compagni che ci chiamano da ogni parte d'Italia e che ringraziamo, diciamo che al momento non sono segnalati danni rilevanti a cose e persone nelle provincie di Pescara, Chieti e Teramo mentre, nella provincia dell'Aquila e soprattutto nel capoluogo e nelle sue vicinanze la situazione è drammatica. I nostri compagni aquilani, che con grande difficoltà siamo riusciti a contattare, ci raccontano una situazione tragica con centinaia di morti, migliaia di feriti, 50 mila sfollati e gran parte delle case e delle infrastrutture è seriamente danneggiata, quando non completamente crollate. Da settimane continuava uno “sciame” sismico che aveva creato molta apprensione nella popolazione, ma evidentemente i ripetuti allarmi non sono serviti a tenere alta la guardia, visto che i soccorsi sono scattati con ritardo e anche adesso che ormai sono trascorse molte ore dall'evento sismico, la situazione resta caotica. Noi che siamo nati e viviamo in questa meravigliosa terra e ne conosciamo la storia, sappiamo che eventi del genere sono purtroppo frequenti dalle nostre parti. Già all'inizio del secolo scorso, la Marsica e Avezzano vennero rase al suolo da un terremoto che fece più di trentamila vittime e in ogni caso, eventi sismici si sono ripetuti con una certa continuità nel corso degli anni. Per queste ragioni e in considerazioni delle severe norme antisismiche in materia di costruzioni, non riusciamo a comprendere come siano potuti crollare edifici strategici quali l'ospedale dell'Aquila (costruzione relativamente recente), lo studentato ma anche la stessa prefettura, oltre a decine di scuole, asili e altri edifici pubblici e privati. Ma il nostro stupore dura lo spazio di un momento perchè poi ci ricordiamo che, fino a poche ore fa, questa era la regione designata come sito possibile di una centrale nucleare (pensate cosa sarebbe accaduto), ma anche una regione da perforare alla ricerca del petrolio o dove impiantare un termovalorizzatore o dove ancora, fare un nuovo traforo sotto il Gran Sasso. Lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e la totale incuria del territorio e del suo patrimonio edilizio ed artistico, è sempre stata una costante nella gestione delle classi dirigenti sia imprenditoriali che politiche. Per questo motivo, non ci sentiamo di aderire a nessun ipocrita clima di unità nazionale e anzi, con chiarezza diciamo che noi non ci fidiamo per nulla dell'attuale giunta regionale, ancor meno del governo nazionale, i quali saranno chiamati a gestire il difficile “dopo-terremoto”. Ancor più difficile perchè la nostra regione, come l'intero paese, vive già gli effetti della drammatica crisi in corso e in particolare, la zona dell'aquilano, era interessata da una crisi occupazionale devastante. Ci sentiamo di chiedere a tutti i cittadini abruzzesi massima vigilanza a quanto avverrà nel prossimo futuro, per evitare di diventare una nuova Irpinia.
Nell'immediato, proponiamo l'adozione di misure immediate a sostegno della popolazione:
1. L'immediata requisizione delle tante case sfitte soprattutto sulla costa e la loro assegnazione alle popolazioni terremotate;
2. Il pagamento dell'intera retribuzione per quei lavoratori residenti nelle zone terremotate e che erano in regime di cassaintegrazione;
3. La corresponsione di un salario minimo garantito per i disoccupati di almeno 1000 euro;
4. Un piano di ricostruzione in tempi certi con lo stanziamento dei fondi necessari da parte del governo e che tali fondi siano gestiti non dai soliti sciacalli, ma da organismi territoriali trasparenti che vedano la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini.
Per tutti i compagni che intendono concretamente dimostrare la loro solidarietà ai cittadini aquilani e abruzzesi, chiediamo di pazientare perchè nei prossimi giorni ci attiveremo per organizzare al meglio iniziative di solidarietà. Per il momento, vi ringraziamo per la vostra vicinanza e mettiamo a disposizione il sito per eventuali suggerimenti o aiuti di ogni tipo. Grazie.

http://www.pclabruzzo.it/

martedì 31 marzo 2009

Intervista a Marco Ferrando su Red TV

Per rivedere il video dell'intervista a Ferrando, andata in onda su Red TV martedì 31 marzo, cliccate sul linK sottostante:

martedì 17 marzo 2009

Continua la campagna di sottoscrizione delle liste elettorali del PCL

Ricodiamo a tutti i compagni, ai lavoratori e alle lavoratrici della zona che è possibile continuare a firmare le liste per le elezioni europee, provinciali e comunali di Empoli presso gli uffici URP dei comuni di:

Empoli dal lunedi al giovedi dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00; il venerdì e il sabato solo la mattina dalle 8.30 alle 13.30.

Cerreto Guidi dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00; il mercoledì anche dalle 15.30 alle 18.30

Invitiamo per tanto tutti coloro che volessero sostenerci in questa battaglia per la nostra presentazione indipendente a difesa delle ragioni e degli interessi dei lavoratori, a recarsi quanto prima nei suddetti luoghi a firmare o, in alternativa, a mettersi in contatto con la nostra e-mail pclempoli@yahoo.it.

mercoledì 11 marzo 2009

Il Partito Comunista dei Lavoratori si presenta con una candidatura indipendente alle elezioni comunali di Empoli e alle provinciali di Firenze.

Inizia oggi la campagna elettorale del PCL empolese per le prossime amministrative. Saranno presenti liste del Partito Comunista dei Lavoratori alle elezioni comunali di Empoli con la candidatura a sindaco del compagno Giacomo Cei ed alle provincia di Firenze con la candidatura a presidente del compagno Simone Faini. Inizieremo sin da subito a raccogliere le firme necessarie alla presentazione delle liste. Facciamo quindi appello a tutti i compagni, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai giovani, ai disoccupati a sostenere il PCL in questa difficile battaglia elettorale. Depositeremo i moduli per firmare presso il comune di Empoli, quello di Cerreto Guidi, di Fucecchio, Vinci, e Limite e Capraia. Faremo inoltre, dei banchetti in tutti i quartieri e le zone della città, partendo da quello iniziale di sabato 14 marzo in piazza della vittoria dalle ore 16.00 alle 20.00 nel quale distribuiremo il nostro programma elettorale, e vi terremo costantemente informati sul luogo e l'orario dei successivi tramite il nostro sito internet www.pclempoli.blogspot.com. Abbiamo però bisogno di una mano, sia dal punto di vista economico, sia da quello della militanza, pertanto chiunque volesse aiutarci si può mettere in contatto con noi al seguente indirizzo di posta elettronica pclempoli@yahoo.it.

Il PCL si presenta all'elettorato empolese con un programma indipendente e di radicale rottura anticapitalista, per un governo dei lavoratori che riorganizzi da cima a fondo la società su basi socialiste. . I punti salienti del nostro programma sono:

Per il diritto alla casa e al lavoro

Il diritto alla casa ed al lavoro saranno le due priorità del nostro intervento. Ci batteremo per una politica volta a garantire a tutti questi due diritti fondamentali. Per la casa ci batteremo per la realizzazione di un piano di edilizia popolare pubblica, per la requisizione degli alloggi sfitti da destinare a chi ne ha più bisogno con affitti che non siano superiori al 10% del reddito familiare, per far emergere dal nero tutti gli appartamenti affittati a studenti e immigrati. L’altra priorità sarà il diritto al lavoro. Gli enti locali non dovranno ricorrere a lavoratori interinali, cooperative, contratti atipici, ma dovranno assumere tutti i propri dipendenti con contratti a tempo indeterminato. Va fatta una grande battaglia per la sicurezza sui luoghi di lavoro utilizzando anche la polizia municipale per fare controlli a tappeto in tutte le aziende (soprattutto nei cantieri edili) per garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza.
Proporremo inoltre anche alcune campagne nazionali per:
un salario minimo inter-categoriale di 1300 euro mensili.
Per la difesa del contratto nazionale di lavoro e del diritto di sciopero in tutti i settori, anche in quello pubblico.
Per la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo operaio delle banche e di tutte le aziende in crisi.
Per l’abolizione delle leggi di precarizzazione del lavoro, e l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari.

Per la diminuzione degli stipendi dei presidenti, dei sindaci, degli assessori e dei dirigenti

Il PCL si batterà per una drastica riduzione degli stipendi che attualmente percepiscono sindaci, presidenti di provincia, assessori e dirigenti pubblici. Gli stipendi di queste cariche amministrative devono essere pari al salario di un operaio specializzato. Per quanto riguarda manager esterni e consulenze private (un vero e proprio buco nero delle amministrazioni pubbliche) ci batteremo affinché vengano immediatamente sospese.

Per un nuovo assetto della città e per il rispetto dell’ambiente.

Punto centrale del nostro programma di riassetto del territorio è la riqualificazione dei quartieri periferici: Avane, Serravalle, Ponte a Elsa, Pozzale ecc. È inaccettabile che queste zone siano abbandonate a se stesse, e che tutti i servizi siano matematicamente ammassati verso il centro della città, facendo assomigliare sempre più i nostri quartieri popolari a banlieues sempre a rischio di degrado.
Proponiamo per ciò un nuovo piano regolatore della città che ridistribuisca le aree commerciali e i servizi di pubblica utilità ( poste, farmacie, uffici comunali, ambulatori, asili e scuole medie ed elementari) verso le periferie e i quartieri popolari. Per fare ciò è necessario ripensare anche tutta la mobilità urbana investendo su un trasporto pubblico non inquinante, gestito da un'unica azienda pubblica, la costruzione di una rete di piste ciclabili, la quale contribuisca assieme alla costruzione dei sottopassi della ferrovia nelle zone critiche periferiche ( Terrafino, Marcignana, Brusciana), allo stasamento delle vie strategiche nelle ore di punta.
Sul piano dell’ambiente, ci impegniamo infine a sostenere ed a estendere la raccolta differenziata sia per le abitazioni civili che, a maggior ragione, per le produzioni aziendali e ci dichiariamo sin da ora fermamente contrari alla costruzione di qualsiasi inceneritore sul nostro territorio.

Firma e fai firmare le liste del Partito Comunista dei Lavoratori la sinistra che non tradisce

giovedì 26 febbraio 2009

NAZIONALIZZARE LE BANCHE? SI, MA SENZA INDENNIZZI E SOTTO IL CONTROLLO POPOLARE

COMUNICATO STAMPA DI MARCO FERRANDO.
Il Pcl intende smascherare il bluff di Berlusconi attorno alle banche nel modo più semplice: aprendo una vera campagna nazionale per la nazionalizzazione delle banche e delle aziende in crisi, con una raccolta capillare di adesioni in tutta Italia tra le rappresentanze del lavoro. Nei primi giorni di marzo terremo la conferenza stampa nazionale di presentazione dell'iniziativa, già avviata, con la prima rosa di adesioni. A quelle sinistre che sotto il governo Prodi hanno votato un regalo di 10 miliardi di euro ai banchieri, chiediamo di non farsi scavalcare a "sinistra" da… Berlusconi: e di impegnarsi con noi in una battaglia comune per nazionalizzazioni vere, senza indennizzo per i grandi azionisti e sotto controllo operaio e popolare; una soluzione esattamente opposta a quella nazionalizzazione dei debiti bancari, a carico dei contribuenti, che anche Berlusconi in realtà persegue in compagnia dei governi di tutto il mondo.

martedì 10 febbraio 2009

NO VAT

Sabato 14 Febbraio, si svolgerà a Roma, con partenza da piazza della Repubblica, alle ore 14.00, la manifestazione nazionale "No-Vat", indetta dal coordinamento "Facciamo Breccia". L'obbiettivo del corteo è manifestare a favore dell'autodeterminazione e la libertà di scelta in ogni fase della vita, l'istruzione pubblica e laica e l'abolizione dell'ora di religione, un sistema sanitario pubblico e laico, uno stato sociale che risponda alle necessità reali dei diversi soggetti, i diritti e la piena cittadinanza di lesbiche, trans, gay e migranti, l'eliminazione delle leggi ideologiche dettate dal Vaticano e la cancellazione della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita, l'abolizione del Concordato e dei privilegi derivanti ( esenzione ICI, otto per mille...).



Per ulteriori informazioni: http://www.facciamobreccia.org/



fonte: Fabrizio Cucchi, DEApress

mercoledì 4 febbraio 2009

A NORD DEL NORD

Centinaia di lavoratori britannici sono scesi in piazza in questi giorni per protestare contro l’assegnazione di un appalto ad una ditta italiana, la quale ha vinto la gara, presentando conti meno salati per la realizzazione dei lavori, sui quali pesa soprattutto il minor costo della manodopera italiana rispetto a quella inglese.
Nelle loro marce di protesta, i lavoratori inglesi hanno scandito slogan del tipo " british job, for british workers!" che assomigliano, se non coincidono addirittura, a quelli urlati dai leghisti in questi anni contro i lavoratori immigrati ed extracomunitari, prima marocchini, poi cinesi ecc. Evidentemente al Nord del nostro Nord, ne esiste un altro dove anche noi italiani, che tanto rivendichiamo il diritto di essere " padroni a casa nostra", per dirla con parole care alla Lega, siamo visti come immigrati e ladri di lavoro.
Tutta la vicenda, tuttavia, serve ad aprirci gli occhi riguardo l’attuale crisi economica e le politiche messe in campo dai governi europei per uscirne.
Da sempre, infatti, i governi, i partiti delle destre, la stampa e le televisioni, mirano a dividere i lavoratori, rovesciando, in Italia come nel mondo, le responsabilità delle crisi cicliche del capitalismo, nella xenofobia e nel razzismo. I fatti di questi giorni, non sono altro che la risultante di decenni di lavaggio delle menti dei lavoratori, ai quali i governi neo-liberisti hanno promesso per anni " panem et circenses" pagati a livello interno con il credito al consumo, e sorretti sul piano estero con lo sfruttamento imperialista di popoli del terzo mondo ( ovvero globalizzazione), e ai quali oggi, complice la crisi, gli stessi governi non sanno più garantire nemmeno i beni necessari ( lavoro, sanità e istruzione).
Le risposte che vengono dai governi borghesi di tutto l’occidente, non sono altro che la riproposizione nei giorni d’oggi delle vecchie politiche economiche, ovvero: protezionismo estero e liberismo interno. In poche parole ciò significa la rottura di tutte le convenzioni europee sul libero mercato e sulla libera circolazione delle merci ( fra queste anche la circolazione dei lavoratori in quanto considerati dal capitale come merce-lavoro), l’intervento dei capitali statali per la salvaguardia e la protezione dei grandi industriali e banchieri nazionali, affinché questi continuino a sfruttare almeno le loro masse lavoratrici nazionali.
Vi è allora una via di uscita da questa situazione?
Certo. L’unica via di uscita è l’internazionale dei lavoratori. Un organizzazione rivoluzionaria che diriga le lotte operaie contro il nemico reale, ovvero il capitalismo che ha prodotto la crisi, e smascheri ovunque i loschi piani dei governi, diretti a mettere gli operai gli uni contro gli altri, al solo fine di continuare a sfruttarli.
Citando a memoria Pavese in un celebre suo romanzo: "Soltanto i cani abbaiano e saltano addosso ai cani forestieri, e il padrone aizza un cane per interesse, per restare padrone; ma i cani, se si mettessero d’accordo e abbaiassero contro il padrone….."

sabato 31 gennaio 2009

RESPINGERE L'ACCORDO, PROMUOVERE LA LOTTA.

Se governo e Confindustria hanno rotto con la Cgil, la Cgil deve ora rompere definitivamente con Confindustria e governo e intraprendere una lotta vera.
Nel quadro di una crisi sociale devastante, il governo, Confindustria, Cisl e Uil si sono accordate sulla riduzione ulteriore di salari e diritti, già colpiti e umiliati da molti anni. La Cgil ha fatto bene a non firmare ma ora deve passare alla lotta vera contro l’accordo: dissentire e continuare a star fermi, limitandosi a gesti simbolici, significherebbe programmare la sconfitta dei lavoratori e il proprio suicidio. È l’ora di una mobilitazione unitaria della Cgil e di tutto il sindacalismo di base attorno ad una piattaforma di rivendicazioni comuni, che rompa definitivamente con la logica della concertazione e sfidi governo e Confindustria ad un’autentica prova di forza. Lo sciopero già programmato da Fiom e Funzione pubblica Cgil per il 13 febbraio deve trasformarsi in un vero sciopero generale di tutte le categorie e di un inizio di una lotta radicale ed ad oltranza ad ogni livello fino alla cancellazione dell'accordo.

mercoledì 28 gennaio 2009

PER NON DIMENTICARE.......

Come 60 anni fa, quando le truppe alleate entrarono nei Lager e scoprirono gli orrori nazisti commessi per lo più contro gli ebrei (ma non solo), il mondo scopre oggi, con la fine dell'attacco israeliano a Gaza, un altro olocausto: quello perpetrato dal sionismo contro il popolo palestinese.
Ricordare dovrebbe servire a non commettere più gli stessi errori, invece assistiamo ancora una volta alle stesse immagini di morte e di genocidio.








lunedì 12 gennaio 2009

CON I PALESTINESI, CONTRO IL SIONISMO

Circa cento persone hanno partecipato ieri pomeriggio al presidio di sostegno al popolo palestinese e di denuncia dei crimini del sionismo. Dalle ore 18.00 in poi l'angolo di via del Giglio di Piazza della Vittoria è stato invaso da svariati raggruppamenti di persone, militanti, cittadini italiani e lavoratori immigrati palestinesi, accorsi tutti a mostrare il loro comune sdegno per gli orrendi crimini commessi dall'esercito israeliano. Si sono miscolate così, insieme, le bandiere palestinesi, con quelle rosse dei comunisti; all'unisono sono stati scanditi cori di protesta e canti di libertà, tutti insieme alla fine abbiamo intonato più volte l'internazionale, fianco a fianco lavoratori comunisti e palestinesi. E' sicuramente una buona risposta, da parte degli Empolesi, al grido di rabbia e di dolore che si leva dalla martoriata Palestina, tuttavia occorre fare molto di più e continuare in questi giorni ad organizzare altre iniziative di sostegno alla resistenza palestinese.







mercoledì 7 gennaio 2009

DOMENICA 11 GENNANIO

ore 18.00
Piazza della Vittoria angolo via Del Giglio
Empoli


PRESIDIO DI SOSTEGNO AL POPOLO PALESTINESE
E DI CONDANNA DEI CRIMINI DEL SIONISMO

Aderiscono ad oggi all’iniziativa:


Partito Comunista dei Lavoratori.

Partito dei Comunisti Italiani.

Partito della Rifondazione Comunista.

Collettivo Politico Formiche Rosse.

Per aderire al presidio scrivere a


appelloxlapalestina@yahoo.it.

martedì 6 gennaio 2009

I CRIMINALI SIONISTI USANO BOMBE AL FOSFORO CONTRO I PALESTINESI

Apprendiamo da alcuni giornali ( fra cui il Times) la conferma della notizia dell’utilizzo di armi di distruzione di massa da parte delle truppe israeliane durante l’invasione della striscia di Gaza. I vigliacchi sionisti, come dimostrato già da alcuni video di tv arabe ( Ramattan ed altre) ed addirittura da un servizio andato in onda nel Tg 4 ( ed. 13.30 del 4/01/09), hanno utilizzato e stanno utilizzando tuttora armi chimiche, come le micidiali bombe al fosforo, per stanare i ribelli di Hamas dai villaggi. Per chi non lo sapesse queste armi sono vietate da qualsiasi convenzione militare, poiché il fosforo serve innanzitutto a bruciare l’ossigeno presente nell’aria e a soffocare il nemico, in secondo luogo si attacca alle carni carbonizzando, spesso ancora vive e agonizzanti le vittime. L’impiego di queste armi criminali, in centri abitati, popolati spesso da civili, donne e bambini, non fa che aumentare lo sdegno e la ripugnanza che abbiamo verso il vile sterminio del popolo palestinese perpetrato dall’esercito israeliano. Chiunque non denunci immediatamente i crimini del Sionismo ebraico e dei loro sostenitori consenzienti , cioè in primo luogo di USA e UE, dovrà essere considerato alla stregua di questi assassini che con la scusa di salvaguardare il proprio diritto all’esistenza, da 50 anni affamano un popolo intero, quello palestinese, derubando le sue terre, imponendogli embarghi e blocchi economici, e costringendolo adesso ad una guerra impari combattuta sassi contro bombe al fosforo. In attesa di proporre in questi giorni iniziative a sostegno della Palestina e di condanna alla Stato di Israele, ci stringiamo al popolo palestinese in un grande abbraccio di fratellanza proletaria.

domenica 4 gennaio 2009

Cgil e Sammontana: non facciamo confusione, se sto con chi lavora non sto con il padrone.


È stato assegnato domenica 30 novembre 2008, dal comune di Empoli, il premio sant’Andrea d’oro alla famiglia Bagnoli, titolare dell’industria alimentare Sammontana, la quale da anni produce gelati e derivati nel territorio empolese. Il sindaco Cappelli ha conferito tale onoreficenza ai proprietari della azienda "per aver dato", parole sue, "un forte contributo allo sviluppo della città di Empoli ed alla crescita dell’occupazione, anche femminile, attraverso un’impresa che oggi è diventata leader del settore agroalimentare del nostro paese, e che con impegno e tenacia ha saputo costruire una grande azienda ed ha conseguito risultati importanti, a dimostrazione delle grandi capacità imprenditoriali del nostro territorio e come buon esempio per il futuro".
Non ci stupisce che, in buona tradizione confindustriale, il PD comunale abbia voluto insignire di tale prestigioso titolo un imprenditore, il quale con tanto "sudore" avrebbe costruito non solo la propria fortuna, ma anche la fortuna di tutto la città di Empoli. Un imprenditore che, sempre a dire del sindaco, avrebbe creato migliaia di posti di lavoro, e quindi ricchezza sociale, e che avrebbe addirittura contribuito all’emancipazione delle donne inserendole nel proprio sistema produttivo. Vorremo suggerire, a questo proposito, di proporre la dirigenza della Sammontana anche per la candidatura al premio nobel.
Ma proviamo ad uscire un attimo dalla logica perversa del piccolo e medio borghese. Proviamo a vedere come questo imprenditore ha fatto realmente la propria "meritata" fortuna: fosse che, sfruttando per decenni le masse lavoratrici e le forze lavoro stagionali sottopagate della zona, egli abbia accumulato un plus- valore, che a noi comunisti piace chiamare capitale? E fosse che proprio questo gruzzoletto, chiamato capitale, non sia che il frutto di una rapina costante al lavoro della povera gente? Può darsi. Fatto sta che oggi questo signore possiede belle ville, macchine e soldi a palate, così tanti da permettersi l’appoggio di Medio Banca in una scalata da 190 milioni di euro per l’acquisizione del gruppo GranMilano ( holding Barilla, con un fatturato annuo di 152 milioni), portandosi così ad una quota di mercato complessiva in Italia pari a quella della Nestlè ( entrambe attorno al 20-25%). Per questa eroica impresa, come se i soldi investiti gli avesse sudati alla catena e non derubati con lo sfruttamento duraturo di 1600 dipendenti, il sindaco di Empoli gli conferisce anche un premio, mentre i suoi operai e la gente che ha sfruttato in questi anni, sono ancora li a lottare per arrivare a fine mese.
Tutto ciò, ribadiamo, non ci stupisce. La cosa che ci stupisce veramente è la presenza della CGIL, ben seduta insieme a Confindustria, alla cerimonia di premiazione del nuovo santo empolese. Strano che lo stesso sindacato, che il 12 dicembre scorso ha portato in piazza milioni di persone contro il governo e contro i padroni, sbandierando ai lavoratori una paventata rottura della concertazione, solo pochi giorni prima si trovasse a braccetto con i padroni stessi e col PD per celebrare i successi della classe imprenditrice empolese.
La verità è che la CGIL è tuttora sottomessa alle direttive del PD e pesantemente coinvolta nella strategia di compromissione e svendita degli interessi dei lavoratori.
Vorremmo dire alle CGIL e al PD, che tacciono da tempo sulla situazione di sfruttamento dei lavoratori precari da parte delle 12 agenzie di lavoro interinali presenti a Empoli,( le quali trovano sostentamento proprio grazie ad accordi e contratti con aziende come la Sammontana), di non fare confusione: se uno sta con chi lavora, non può stare anche con il padrone.