giovedì 28 gennaio 2010

CASO " REGINA AL PONTORMO: SI SCATENA IL SOLITO TEATRINO DEI BIGOTTI.

Ce l’hanno messa tutta, dirigenti scolastici, vari politicanti locali e addirittura il Giornale dell’Unto da Dell’Utri, a mettere i bastoni fra le ruote agli studenti del “Pontormo” che avevano legittimamente e liberamente invitato alla loro assemblea la vice-presidente dell’Associazione Trans Genere, Regina Satariano, per avere una testimonianza diretta sul delicato tema della trans-fobia.
Ci hanno provato con ogni mezzo prima a farla saltare e poi a delegittimarla, con improbabili quanto comiche interrogazioni in Provincia e con offese personali alla diretta interessata (sentir dire che una persona a causa del suo genere “rappresenta un disvalore” fa alquanto schifo, sentirlo dire poi da qualcuno che ancora deve imparare ad articolare le parole beh.. lasciamo stare..).
Oltre a minacce e offese varie, i civilissimi cittadini empolesi e la povera Regina, a cui va la nostra più totale solidarietà, hanno dovuto subire anche lo scatenarsi di un deprimente teatrino para-politico, dove qualcuno ha accusato altri di aver messo un cappello politico all’assemblea, altri hanno accusato gli accusatori di averli accusati ingiustamente visto che per una volta il cappello politico non l’hanno messo.
Noi piuttosto facciamo un ideale applauso agli studenti empolesi che ancora una volta hanno mostrato serietà e indipendenza dalla politica bigotta di alcuni e opportunista di altri e che, soprattutto, hanno dimostrato a livello nazionale (visti i risvolti mediatici) che la Città di Empoli ripudia il razzismo, ogni sua declinazione ed ogni attacco contro chi è “diverso” o meno fortunato (vedi anche il caso del cartello a sfondo razziale di pochi giorni fa) e che questa Città non ha nulla a che vedere con certi personaggi il cui interesse è solo carriera politica.

domenica 24 gennaio 2010

LIBERTA' PER GLI ANTIFASCISTI!

Sono stati sufficienti due giorni, dico 2 giorni, al giudice Costantini per riconoscere i soprusi della Questura, l'accanimento giudiziario della Procura di Pistoia.

Mercoledì 20 ha acquisito tutti gli atti giudiziari, ha ascoltato i difensori di Alessandro e degli altri antifasisti sotto processo, ha ascoltato il pm Boccia.

E venerdì 22, due giorni dopo: il tempo di leggere attentamente le carte, visionare le richieste dei difensori, confrontarle con le "prove" della Procura, e subito ha compreso che da parte della Questura c'è stato un vero e proprio sopruso, da parte dellea Procura si era sviluppato un vero accanimento giudiziario.

Venerdì 22 il giudice ha deliberato contro la carcerazione di Alessandro, trasformando il provvedimento in arresti domiciliari. Non solo, ma ha pure preso atto che nei confronti degli altri antifascisti si era sviluppato un provvedimento fuori da ogni logica morale, etica e forse anche leggittimità legale. Ha deliberato per toglier a tutti e 5 gli antifascisti il divieto di poter incontrare, comunicare, avere rapporti con amici, conoscienti, parenti, con il resto del mondo civile.

La forte e decisa mobilitazione che da subito si è sviluppata intorno a questi "arresti" illegittimi, senza prove, senza niente di niente.

ACCANIMENTO GIUDIZIARIO ha scritto la RAF-PT.

Già dal Presidio sotto la Questura di domenica 11 ottobre, alla bellissima e partecipata manifestazione del 24 ottobre a Pistoia. In tutti i Presidi sviluppatisiu in questi mesi (ricordo il trasferimento "punitivo" di Alessandro dopo il Presidio sotto il carcere). Nella presenza della Rete Antifascista Pistoiese in molte iniziative in tutta la Regione ed anche fuori (Genova, Napoli); la nostra importante presenza alla manifestazione si sabato 16 a Livorno. Non ultimo l'elaborazione di un DOSSIER: chiaro, semplice nella lettura, comprensibile a tutti.

Un DOSSIER che ha smascherato la Montatura poliziesca, che ha denunciato l'Accanimento giudiziario contro gli Antifascisti.

Una prima vittoria è stata ottenuta.
Continuiamo nella mobilitazione ed avremo la vittoria decisiva e finale: il riconoscimento dell'innocenza di tutti gli Antifascisti.

HASTA LA VICTORIA SIEMPRE
Antonio G.

sabato 23 gennaio 2010

RESOCONTO DEL PRESIDIO SOTTO IL TRIBUNALE DI PISTOIA



Ieri, 20 gennaio iniziava il processo agli Antifascisti arrestati a Pistoia l'11 ottobre e il 9 novembre.
Alle 8.30 l'ingresso del tribunale era già occupato da un numero esagerato di poliziotti di Pistoia coadiuvati da un forte numero di celere giunta (presubilmente) da Firenze in assetto di antisommossa. Un cellulare dei secondini ha stazionato a fianco dell'ingresso per tutta la mattinata.

Alle ore 9.00 sono cominciati ad arrivare i compagni per un PRESIDIO di solidarietà e di informazione. Il mercoledì a Pistoia in Piazza Duomo, dove si trova il tribunale, si svolge il mercato settimanale. Per questo tanta gente ha potuto vedere i nostri striscioni, prendere e leggere i nostri volantini, ascoltare i vari interventi fatti al megafono.

Un centinaio di compagni hanno stazionato davanti al tribunale per tutta la mattinata. Un bell'applauso e slogan hanno accolto Alessandro quando è arrivato scortato dai secondini.

La stessa calorosa accoglienza per Juri, giunto in compagnia del padtre che ha sorriso e visibilmente si è potuto notare la sua felicitazione nel vedere tanti compagni che solidarizzavano con suo figlio. Il padre di Juri, come del resto tanti padri, non è un "politico", ed ovviamente sta subendo una vera violenza con il figlio costretto agli arresti.

Slogan, canti partigiani, letture dei volantini, interventi dei compagni hanno accompagnato le centinaia di persone che frequentano il mercato. Molti si fermavano ad ascoltare. Molti si fermavano a chiedere cosa stesse accadendo. Neppure inosservato è passato l'incredibile schieramento poliziesco, inconsueto per un semplice Presidio.

Un bellissimo intervento di informazione è stato fatto. Non possiamo che poter affermare di essere soddisfatti del PRESIDIO di ieri mattina.

Il processo continuerà mercoledì 27 e venerdì 29. E noi continueremo ad essere presenti davanti al tribunale con tutta la nostr volontà di gridare forte: L'ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA.

Antonio G. - Rete Antifascista
Pistoiese

martedì 19 gennaio 2010

ECCO IL FRUTTO DELLE POLITICHE XENOFOBE DELLA LEGA NORD!



“Vietato l'ingresso ai cinesi che non parlano italiano.” Così recita il cartello apparso in questi giorni all'entrata di un negozio del centro. Ad affiggerlo il negoziante che si sarebbe proclamato esasperato dalla frequentazione del locale da cinesi.

Nel condannare il gesto, sintomo del clima di odio generale che la crisi economica ha creato, non possiamo però che invitare il lettore ad effettuare almeno due importanti considerazioni:

Chi ha creato la situazione che stiamo vivendo, a e chi fa comodo sfruttarla?

L'attuale crisi non è che la conseguenza del fallimento di tutte le politiche economiche degli anni Novanta, meglio note ormai come “globalizzazione”, ovvero dell'alleanza strategica tra Cina-India ( paesi produttori) e USA- UE ( paesi importatori ) per lo sfruttamento delle risorse globali.

Nel 2007 però, quando la Cina decide di disinvestire dal mercato Occidentale una cifra pari ad un triliardo di dollari per buttarlo principalmente sul mercato interno e Africano, produce di fatto uno dei più grandi riassetti economici mondiali.

L'occidente si trova così in una situazione duplicemente sfavorevole:

Non può produrre, ( perché ormai la sua manodopera è troppo costosa)e non può più importare e rivendere perché i suoi mercati interni sono fermi.

Conseguenza di questo è che in Italia le fabbriche chiudono, de-localizzano, gli operai sono a casa e i negozianti non battono chiodo, mentre i capitalisti cinesi, che grazie alle agevolazioni dello stato capitalista italiano hanno deportato dal loro Paese centinaia di migliaia di schiavi, continuano a produrre più o meno clandestinamente sfruttando la manodopera a basso costo.

In questo gioco perverso, le destre e la Lega ci sguazzano benissimo, e mirano sempre a mettere gli uni contro gli altri, i lavoratori cinesi e italiani, cercando di farci fare la gara su chi debba arrogarsi il diritto di essere sfruttato.

Delle due l'una... o smascheriamo i giochi dei vari Bossi e Borghezio e iniziamo a lottare unitariamente per i diritti dei lavoratori italiani e stranieri, ponendoci come obiettivo il superamento del sistema capitalistico, oppure ci ritroveremo tutti, italiani, cinesi, marocchini ecc., schiavizzati alla stessa catena di produzione, magari da padroni in camicia verde.

domenica 17 gennaio 2010

IL GOVERNO TEDESCO FA CHIUDERE UN SINDACATO!



Riceviamo e pubblichiamo:


Apprendo, da un'articolo -purtroppo non datato- apparso sul sito www.lottadiclasse.it, che, a Belino, per la prima volta dal 1933, sono stati presi dei provvedimenti legali contro il sindacato anarchico FAU-AIT. Nello specifico (cito il sunnominato articolo): "[..]un ordinanza di restrizione della High Court di Prudhommes Berlino-Brandeburgo ha vietato al sindacato locale FAU Berlino di usare il termine "sindacato" o "sindacato alternativo", e minaccia tutti quelli che si arrischieranno a farlo di essere obbligati a versare un’ammenda di 250 000 euro. " .Altre fonti (anarchiche) daterebbero la sentenza allo scorso 11 Dicembre. Non posso che concordare con le conclusioni dell'articolo sopra citato: "Se questa sentenza non potrà essere respinta, sarà la prima volta che in Germania, un sindacato sarà di fatto interdetto. E questo può costituire un precedente autoritario contro i tentativi di costituire in Germania, un sindacato non soggetto al monopolio della Confederazione Riformista della DGB."


per saperne di più clicca qui.



Fabrizio Cucchi, DEApress

venerdì 8 gennaio 2010

DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO!

Sfruttati come bestie, lungo tutto il territorio nazionale, nei campi di pomodoro, nelle vigne, nella raccolta delle mele, delle olive, degli agrumi, pagati 20 euro per una giornata di lavoro, senza diritti, casa, contratto, perseguitati dalle politiche xenofobe del governo delle destre, i migranti hanno lavorato, in questi decenni, per arrichire i padroni italiani.
Il tutto fino a quando, ad esempio in Calabria, si è preferito lasciar marcire gli agrumi sugli alberi per il semplice fatto che è troppo costoso raccoglierli, e attraverso accordi del governo, si è deciso di importare tutto dal Marocco;

Il tutto fin quando il razzismo, fomentato dalla lega e non solo, è dilagato e i padroni con i loro lacchè di turno, hanno deciso di accanirsi contro questi lavoratori, con aggressioni e gambizzamenti.

In questa polveriera sociale, causata dagli sfruttatori che affamano oggi italiani e stranieri, gli immigrati di Rosarno hanno messo su la loro rivolta.

Una rivolta mal condotta e mal indirizzata, ma che segna un punto di rottura col passato e grida a tutti gli sfruttati, italiani e stranieri, di ribellarsi unitariamente contro il vero male della società:
il capitalismo!

Smettiamo di abbiare, come cani, gli uni contro gli altri, e avventiamoci tutti contro chi ci aizza e ci affama: I PADRONI E I GOVERNI!