sabato 24 dicembre 2011

BRIAN DI NAZARETH


Con questo capolavoro dei Monty Python inauguriamo una nuova sezione del nostro blog, ovvero la sezione cinematografica. In perfetto clima natalizio vi proponiamo " Brian di Nazareth" ( "life of Brian" nell'originale inglese) l'epopea di un ragazzo nato per sua sventura ai tempi di Gesù e che tutti scambiano, suo malgrado, per il messia.  

Maggiori informazioni sul film su:

Buona visione.

P.S. se il video si blocca dopo 72 minuti basterà disconnettere e riconnettere il pc dalla rete ( o spegnere e riaccendere il modem) e ricaricare la pagina


lunedì 19 dicembre 2011

IN 30.000 A FIRENZE CONTRO IL RAZZISMO E IL FASCISMO

La manifestazione di sabato 17 dicembre a Firenze, in risposta al barbaro assassinio per mano fascista di Samb Modou e Diop Mor, è stata una delle più grandi degli ultimi anni. Hanno sfilato insieme in migliaia per le vie di Firenze. 

Una manifestazione combattiva e radicale nonostante il tentativo della sinistra istituzionale (PD, IDV e SEL) di imbrigliare il movimento antirazzista/antifascista. Nei giorni precedenti la manifestazione la stampa fiorentina si è scatenata nell’additare nei centri sociali ed in generale in quella che viene chiamata sinistra antagonista possibili provocatori che avrebbero rovinato il corteo. Si è cercato di dividere gli immigrati dal movimento antirazzista per cercare di impedirne una possibile radicalizzazione. 

Il tentativo è miseramente fallito ed il movimento antifascista era alla testa del corteo insieme a migliaia di immigrati ed era lo spezzone più organizzato e combattivo del corteo. Unico neo della giornata l’indecente sfilata dei politici nazionali, giunti a Firenze a far passerella, che quando sedevano al governo hanno votato leggi liberticide contro gli immigrati. Erano presenti Bersani, Vendola, Ferrero, Rosy Bindi, ecc, gli stessi personaggi che quando erano al governo hanno votato per la legge Turco Napolitano, che quando ci sono ritornati nel 2006 hanno mantenuto in essere la legge Bossi Fini, che dove governano nelle giunte regionali aprono i CIE (veri e propri lager per immigrati). 

Va anche denunciata la connivenza fra le istituzioni ed i gruppi fascisti, il sindaco di Firenze Matteo Renzi (quello che la destra ci invidia) ha detto che CasaPound non deve essere chiusa, che è stato un atto isolato di un pazzo. Il movimento antirazzista/antifascista deve continuare nella mobilitazione per portare avanti la propria battaglia per il permesso di soggiorno per tutti, per l’abolizione della Bossi Fini, per il diritto di voto a tutti gli immigrati, per la chiusura di tutti i CIE, per la chiusura di tutte le sedi fasciste.

CHIUDERE CASAPOUND !


mercoledì 14 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA SUI FATTI DI FIRENZE

"Quello che è successo ieri a Firenze non è, da considerarsi un semplice atto di follia ad opera di uno squilibrato. Non è possibile nemmeno ascrivere l'episodio ad una esasperazione sociale generata dalla crisi e culminata in una guerra tra poveri. L' assassino, Gianluca Casseri, non era infatti un signore qualunque: pistoiese di famiglia benestante, teorico e militante di estrema destra era stato implicato in molte vicende riguardanti Casapound, in particolare nel processo ad esponenti di sinistra per la presunta devastazione della sede di Pistoia".


Lo dice il Partito Comunista dei Lavoratori sezione di Empoli che prosegue: "Il gesto di Casseri è frutto del pensiero razzista e xenofobo, che ogni giorno viene sviluppato e messo in pratica nei numerosi centri neo-fascisti sparsi per la Toscana. Il tutto con la legittimazione, e certe volte il sostegno, delle amministrazioni locali sia di centro destra che di centro sinistra. L'unico modo per far si che tali episodi non si ripetano è chiudere immediatamente questi centri di cultura neo fascista e impedire che nei nostri territori ne vengano aperti altri.

E' compito di ogni lavoratore, studente e cittadino intraprendere da subito una lotta per la chiusura di questi covi di odio razziale. E' compito delle istituzioni locali adoperarsi per far si che questa chiusura sia immediata e definitiva cosi come impone, tra l'altro, la costituzione."

da Gonews.it

martedì 13 dicembre 2011

CHIUDERE CASAPOUND, CHIUDERE TUTTI I COVI FASCISTI!


I fatti di oggi a Firenze non sono opera di un pazzo ma un atto di razzismo di matrice fascista. L'assassino è un noto militante di Casapound, organizzazione neofascista che da circa due anni ha aperto una sede a Firenze, famoso per i suoi deliri razzisti e xenofobi. Il movimento antifascista fiorentino è da anni che si batte per la chiusura di tutti i covi fascisti in città, covi da dove si diffondono idee fasciste e razziste. 

La battaglia antifascista è costata cara al movimento, decine di perquisizioni, denunce ed arresti, per aver combattuto questa piaga che si stava diffondendo nella nostra città. 

Ormai è troppo tardi per versare lacrime di coccodrillo, le istituzioni fiorentine sono complici di quanto è successo, sia per non aver impedito l'apertura delle sedi di Casaggi, Casapound, Forza Nuova, La fenice, ecc sia per averle protette in questi anni di mobilitazione. Esponenti della maggioranza di centrosinistra hanno anche partecipato più volte alle loro iniziative. Bisogna anche sfatare il tabù, ormai dilagato anche a sinistra e tra i sinceri democratici, che tutti hanno diritto di parola. Questi topi di fogna non hanno diritto di parola, a loro è stato tolto il 25 aprile del 1945 e non possiamo permettere che gli venga restituito.

Denunciamo anche il ruolo del PDL che oltre a proteggere questi topi di fogna li foraggia con soldi, aiuti istituzionali e sedi, li candida come indipendenti in vari comuni della Toscana (per esempio a Figline dove è stato eletto un consigliere di Casapound nelle liste del PDL) e cerca accordi per le prossime elezioni politiche.

I fatti di oggi ci dimostrano che la battaglia antifascista, sopratutto in un momento di grave crisi economica, è non solo attuale ma necessaria. Invitiamo tutti i militanti della sinistra fiorentina, i lavoratori, i giovani, gli studenti e sopratutto gli immigrati ad intraprendere una lotta per chiudere tutte le sedi fasciste.


Solidarietà alla comunità senegalese
Chiudere Casapound, Casaggi e tutti i covi fascisti
Antifascismo militante

lunedì 12 dicembre 2011

NON BASTA LA TESTIMONIANZA: SCIOPERO PROLUNGATO !


La carneficina sociale predisposta dal governo dei banchieri non può essere oggetto di negoziato. Non si tratta di mendicare al tavolo di Monti la foglia di fico di qualche elemosina “umanitaria”, come vorrebbero Camusso, Bonanni, Angeletti. 

Si tratta di rovesciare il tavolo. Non basta l'odierno sciopero di testimonianza di sole tre ore, con la presenza degli esponenti locali di quei partiti che in parlamento sostengono l'attuale governo, per fermare questa manovra iniqua e scellerata.

Occorre una prova di forza di massa, a carattere continuativo, capace di imporre il ritiro della manovra e le dimissioni del governo. Non si invochi lo spettro della possibile “catastrofe” economica per chiedere ai lavoratori la resa. La catastrofe c'è oggi, nelle condizioni quotidiane di milioni di lavoratori, giovani, pensionati, condannati alla disperazione dalle leggi folli di un capitalismo fallito. Solo un governo dei lavoratori che rovesci la dittatura del capitale finanziario può liberare la società dalla catastrofe.

venerdì 9 dicembre 2011

NO ALLA MANOVRA MONTI, SERVE UNO SCIOPERO GENERALE VERO!


La manovra presentata dal nuovo governo Monti, e accettata senza batter ciglio da quasi la totalità degli schieramenti parlamentari è semplicemente scandalosa e inaccettabile.

Essa colpisce le pensioni e i salari dei lavoratori attraverso un aumento della tassazione, provoca un innalzamento del caro vita attraverso l'aumento delle aliquote IVA, condanna intere nuove generazioni a vivere alla giornata senza futuro, senza un lavoro fisso e senza una pensione. Non meglio andrà a quei lavoratori che dopo una vita di sacrifici si vedono costretti ora a lavorare fino a oltre 65 anni per ottenere il meritato pensionamento.

Dall'altro lato, invece, il governo del banchiere Monti ( ex collaboratore della banca americana Goldman Sachs) , conferma tutte le spese militari, tutti i privilegi e le regalie alla chiesa Vaticana e non intacca minimamente i lussi e i guadagni della casta politica e finanziaria.

Questa manovra non è né equa, né tanto meno accettabile e deve essere respinta al mittente. Se le sedicenti “opposizioni” parlamentari e le burocrazie sindacali non hanno il coraggio di opporvisi, il compito spetta direttamente ai lavoratori, ai giovani e agli studenti.

Lo sciopero di 3 ore indetto da CGIL - CISL e UIL per Lunedi 12 dicembre è insufficiente. Mai come oggi occorre, infatti, che tutti i soggetti politici e sindacali della sinistra si adoperino per costruire dal basso un vero sciopero generale ad oltranza, il quali rivendichi da subito:

Il ritiro immediato della manovra Monti.
Il non pagamento del debito pubblico alle banche e la loro nazionalizzazione.
L'azzeramento delle spese militari, delle regalie alla chiesa e dei privilegi dalla casta.
Un massiccio piano di investimenti nel lavoro ( rilancio occupazionale, aumento dei salari e delle pensioni), infrastrutture, formazione e ricerca e tutela ambientale.

Non è più tempo di aspettare, serve uno sciopero generale vero e prolungato!

venerdì 2 dicembre 2011

PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA CONTRO IL GOVERNO MONTI


Forte della fiducia ottenuta da Bersani, Berlusconi e Di Pietro, il governo Monti sta intraprendendo un'offensiva frontale contro il lavoro e le pensioni, per conto di Confindustria e delle banche. Va fermato. 

I vertici della Cgil non possono attestarsi sulla non belligeranza “critica”: debbono assumersi la responsabilità di preparare lo sciopero generale contro la macelleria governativa. Coprire il PD nel sostegno al governo sarebbe un crimine contro il lavoro. Parallelamente va realizzato un fronte unico delle sinistre all'opposizione del governo Monti. Per questo proponiamo al PRC- che apre oggi il suo Congresso nazionale- e a tutte le sinistre politiche, sindacali, di movimento, la convocazione di una grande manifestazione nazionale a Roma contro il governo entro il mese di Gennaio. 

Ogni soggetto della sinistra va chiamato a scegliere sul rapporto con Monti: o di qua o di là, o l'opposizione o la complicità. Le chiacchiere non sono una scelta.

giovedì 1 dicembre 2011

ESCE "A PIENA VOCE", GIORNALE TOSCANO DI CONTROINFORMAZIONE !


Oggi Giovedi 1 Dicembre esce il numero 0 di " A Piena Voce" , ovvero il giornale toscano di controinformazione. All'interno troverete approfondimenti sulle questioni politiche nazionali e internazionali, ampio spazio alle vicende territoriali partendo dal lavoro, dalla scuola, dall'antifascismo e dai movimenti. 

Per adesso l'uscita sarà mensile, e sarà possibile abbonarsi ad un costo di 1 euro a copia più spedizione, presto sarà possibile anche effettuare l'abbonamento on line al formato pdf. 

Richiedici subito una copia a: pclempoli@yahoo.it 

mercoledì 23 novembre 2011

ENRICO ROSSI E LA REGIONE TOSCANA TENTANO IL COLPO DI MANO SUL PIROGASSIFICATORE


Dopo aver fatto spendere migliaia di euro nell'organizzazione di percorsi partecipativi tra le istituzioni locali, gli imprenditori della Waste Recycling e i cittadini della zona di Castelfranco di Sotto in merito alla realizzazione di un pirogassificatore, il governatore della Toscana Rossi attua un vero colpo di mano.

Fregandosene altamente dell'opinione dei cittadini, quella stessa opinione venuta fuori dal percorso partecipativo da lui voluto e totalmente contraria alla realizzazione dell'opera, Rossi annuncia il via libera all'autorizzazione per la costruzione dell'inceneritore di rifiuti speciali.

Cosi facendo egli da il via alla costruzione di un'opera non solo inutile, poiché rappresenta l'ennesimo regalo alla grande imprenditoria che lo sostiene e che avrà cosi più convenienza nel bruciare gli scarti di produzione e non nel riciclarli, ma anche un'opera dannosa per la salute di migliaia e migliaia di abitanti della zona.

Questa vicenda ci insegna due cose: 

La prima è che non bisogna mai fidarsi dei governanti e dei loro percorsi partecipativi poiché a questi signori sta a cuore solo il proprio interesse e non quello della collettività.

La seconda è che i diritti, compreso quello alla salute, si difendono con la lotta ad oltranza.
In questo senso appoggeremo la manifestazione cittadina contro il pirogassificatore proclamata per il 10 dicembre.

La decisione popolare deve essere rispettata!

La salute dei cittadini deve venire prima dei profitti delle aziende!

sabato 19 novembre 2011

BANCAROTTA DEGLI STATI O BANCAROTTA DEI LAVORATORI?



Interessante intervista a Marco Ferrando sulla crisi capitalista internazionale ed europea, con un particolare sguardo alla crisi dei debiti sovrani.

giovedì 10 novembre 2011

NON C'E' MAI FINE AL PEGGIO.


Se la notizia della disgregazione della maggioranza parlamentare del governo Berlusconi, uno dei più reazionari della storia repubblicana, ha suscitato per pochi minuti nell'opinione pubblica qualche nota di soddisfazione, la prospettiva che si delinea invece in queste ore, non può che lasciare spazio  alla più totale disperazione.

E' proprio il caso di dire che non c'è mai limite al peggio. Caduto infatti il  governo "dei nani e delle ballerine", il quale,  tra uno scandalo sessuale e l'altro,  ha concesso più di ogni altro all'offensiva padronale, cancellando lo statuto dei lavoratori, abolendo i diritti sindacali, ha smantellato definitivamente la scuola e la sanità pubblica, la grande borghesia  prepara subito l'instaurazione di un governo ancor peggiore del precedente : il governo Monti.

mercoledì 9 novembre 2011

CONTRO IL COMUNICATO DELLA FIOM NAZIONALE SULLA BOCCIATURA DELLA PIATTAFORMA FIOM DA PARTE DELLA RSU PIAGGIO DI PONTEDERA.


Il comunicato della Fiom Nazionale, regionale e provinciale sulla bocciatura della piattaforma Fiom sul rinnovo del contratto nazionale in Piaggio é lesivo della dignità del voto dei lavoratori.

Quando si dice "volantini farneticanti" e "mancanza totale di rispetto per l'assemblea nazionale dei delegati e delle delegate della Fiom a Cervia che con 506 voti a favore, 1 contrario e 7 astenuti, ha varato la piattaforma" si offende pesantemente chi è andato a votare liberamente e ha votato "no".

Si mette in discussione quella libertà stessa che la Fiom dice di voler difendere, Quella di un voto libero. Se votare liberamente "no" è mancanza totale di rispetto per un organismo Fiom, anche il più rappresentativo, significa che si grida al referendum e alla democrazia solo quando fa comodo alle maggioranze. Farneticante sarà la firma della CGIL sull'accordo del 28 giugno che apre alle deroghe sugli orari e chiama a un voto che non serve a niente.

PC Lavoratori Coordinamento della Toscana

giovedì 3 novembre 2011

DIVIETI, CARICHE, SCHEDATURE E DELAZIONI: ECCO LE MISURE ANTICRISI DEL GOVERNO.


E' fisiologico che il governo, mentre da un lato si appresta a ratificare  la libertà di licenziamento, la svendita totale del patrimonio e dei servizi pubblici, dall'altro abbia già iniziato a varare misure antidemocratiche per reprimere il dissenso che sta montando all'interno dei ceti popolari.

Anche queste misure,  i divieti a manifestare, le cariche poliziesche, le schedature di massa e l'invito alla delazione, già sperimentate nei mesi scorsi contro i cortei operai e messe in campo oggi contro gli studenti romani, sono a tutti gli effetti misure anti-crisi.

Il punto è che la crisi capitalista è irreversibile, che gli enormi costi  di questa crisi, i capitalisti e i padroni, li  vogliono far pagare ai proletari, ma questi proletari, lavoratori e studenti,  non vogliono pagarli.

Questa è la realtà dei fatti e le cose non cambieranno neanche quando al governo ci sarà Bersani o chi per lui, i riformisti vari se ne facciano una ragione.

Dalla crisi capitalista non si esce se non abolendo il capitalismo stesso. L'unica alternativa  è il socialismo!

AL MASSACRO CI VADANO LORO

Nel pieno della più grande crisi economica dal 1929, il principale partito di governo del Paese ( PDL) insieme ai propri figliocci di Giovane Italia, anziché adoperarsi per risolvere i problemi del lavoro, della scuola e del precariato si prodigano ad organizzare, oggi 3 Novembre, conferenze di carattere neo irredentista. 

Celebrare il sentimento nazionalista e guerrafondaio che ha contraddistinto e contraddistingue oggi la destra italiana, in che modo gioverà ai lavoratori, ai disoccupati e agli studenti? 

La verità è che il Pdl e i suoi amichetti, travolti dagli scandali processuali del loro capetto Berlusconi, totalmente complici delle politiche anti operaie, e anti popolari dettate dal governo unico delle banche, non hanno che da inventarsi colorite iniziative nazionaliste alfine di nascondere il loro vero volto: 

Quello di nemici del popolo e nemici dei lavoratori. 

Ieri mandavano al massacro in guerre coloniali senza senso, con l'unico scopo di garantire gli interessi dei grandi industriali, centinaia di migliaia di giovani contadini e operai, oggi gli stessi figuri che celebrano queste macabre e luttuose ricorrenze, consegnano al massacro sociale milioni di giovani precari e di lavoratori al fine di garantire il guadagno dei loro amici banchieri.

mercoledì 2 novembre 2011

U.S.A.: IL PRIMO SCIOPERO GENERALE DAL 1946


Dopo i violenti scontri con la polizia, gli 'indignados' di Oakland hanno indetto in città uno sciopero generale per oggi, 2 novembre. Occuperanno anche il porto in solidarietà con la lotta sindacale dei 'camalli' di Longview. La crescente brutalità della polizia e lo sviluppo di un dibattito politico all'interno delle occupazioni, stanno rapidamente radicalizzando e ideologizzando il movimento nato a New York lo scorso 17 settembre come protesta confusa e un po' naïve.

A New York i manifestanti che dal 17 settembre occupano la piazzetta di Zuccotti Park battono i denti sotto la neve, dopo che venerdì le autorità hanno sequestrato 'per motivi di sicurezza' i generatori elettrici che alimentavano stufette, cucine e computer.

Sabato a Denver, Colorado, ci sono stati duri scontri tra i manifestanti accampati al Civic Center Park e la polizia, che ha usato spray urticanti, lacrimogeni e proiettili di gomma, ferendo molte persone.

A Nashville, Tenessee, la polizia statale ha imposto il coprifuoco notturno arrestando i manifestanti che occupavano Legislative Plaza. Lo stesso è accaduto a Portland, Oregon, dove la polizia a cavallo, usando lunghi bastoni, ha dato l'assalto ai manifestanti accampati a Jamison Square

Ma è soprattutto a Oakland, in California, che la tensione rimane alta dopo il brutale attacco della polizia di martedì scorso, nel quale era rimasto gravemente ferito un giovane marine reduce dell'Iraq. E dove mercoledì 2 novembre il movimento ha indetto uno sciopero generale: il primo negli Usa dal 1946.

lunedì 31 ottobre 2011

TERRORISTA E' CHI VUOLE ABOLIRE L'ARTICOLO 18


Le affermazioni rilasciate ieri dal Ministro del lavoro Sacconi riguardo ad un possibile ritorno ad un clima di terrore nel nostro paese, in seguito alla cancellazione dell'articolo 18 contenuta nella lettera inviata da Berlusconi alla UE, sono affermazioni gravissime che puntano solo a destabilizzare e distogliere l'opinione pubblica dal vero merito della questione:

Con l' introduzione del libero licenziamento, sostenuta anche da molti esponenti del PD come Ichino, si getteranno per strada centinaia di migliaia di lavoratori, senza possibilità di lavoro, senza reddito ne ammortizzatori sociali, condannandoli ad una vita di stenti e di disperazione.

Il clima di terrore, tanto invocato ieri da Sacconi, non è creato dai lavoratori e dagli studenti che non vogliono pagare i costi della crisi, ma bensì da chi la crisi l'ha provocata.

Terrorista è il governo unico della BCE e degli speculatori internazionali, terroristi sono i padroni che licenziano senza giusta causa e terroristi, infine, sono quei governi e quelle complici opposizioni che danno a banchieri e padroni gli strumenti per licenziare, derubare e affamare la povera gente.

Il debito pubblico non va pagato, le banche  e le industrie nazionalizzate, i licenziamenti vanno bloccati.

I ricchi devono pagare la crisi, i lavoratori prendere il potere!

giovedì 27 ottobre 2011

CONTRAPPORRE AL PROGRAMMA DELLA BCE UN PROGRAMMA ANTICAPITALISTA OPERAIO E POPOLARE

15 ottobre 1

Il progetto annunciato dal governo italiano a Bruxelles, basato sulla liberalizzazione dei licenziamenti- nel settore privato e pubblico- è una provocazione odiosa. Lo sarebbe in ogni caso, tanto più in un quadro di drammatica crisi sociale. Lo è a maggior ragione da parte di un governo reazionario in profonda crisi, frequentato da faccendieri, evasori, ministri in odore di mafia, che cerca la sopravvivenza nel plauso dei banchieri europei.

Contro questo disegno non sono sufficienti le parole o iniziative platoniche e dimostrative di “protesta” o “dissenso”. E' necessario dispiegare una mobilitazione di massa straordinaria e continuativa capace di bloccare davvero l'Italia sino al ritiro delle misure annunciate. Se non ora quando?

giovedì 20 ottobre 2011

LA LEGGE REALE FU UNA LEGGE ASSASSINA


Dopo i fatti di sabato 15 Ottobre a Roma, sul quali ci siamo già espressi precedentemente, molti, anche a sinistra, si sono accalorati nel richiedere misure repressive straordinarie per punire i cosiddetti violenti. Più avanti di tutti si è spinto l'onorevole Dipietro, il quale da buon questurino, ha invocato il ritorno alla legge Reale. 

Questa legge, in vigore nel nostro ordinamento dal 1975 al 1990, ampliava in sostanza il numero dei casi in cui era possibile l'utilizzo delle armi di ordinanza da parte delle forze dell'ordine in casi di ordine pubblico garantendone di fatto l'impunità in caso di ferimenti e omicidi. Quello che è meno noto al pubblico, o meglio che viene tenuto nascosto, è il bilancio tragico di questo strumento legislativo: in 15 anni ha prodotto 254 morti e 371 feriti.

Riportiamo di seguito un interessante articolo in merito alla questione tratto dal sito di informazione TMNews.

lunedì 17 ottobre 2011

ONE SOLUTION: REVOLUTION!


SULLA MANIFESTAZIONE DEL 15 OTTOBRE:

La manifestazione nazionale del 15 Ottobre a Roma ha visto una grande partecipazione di massa, una vasta presenza di giovani, un diffuso senso comune “anticapitalista”. Ma la sua dinamica è stata distorta da un impostazione politica sbagliata del coordinamento che ha promosso ed organizzato il corteo: un'impostazione che rinunciando ad indirizzare il movimento sul terreno del confronto politico col potere, ha finito con l'amplificare lo spazio di pratiche, impolitiche e nichiliste, avulse da una logica di massa. 

LA RESPONSABILITA' DI UN'IMPOSTAZIONE POLITICA RINUNCIATARIA 

Quando proponevamo una manifestazione indirizzata verso i palazzi del potere, rivendicavamo non solo il diritto a una pratica diffusa a livello internazionale, ed in particolare europeo; non solo un'iniziativa politica corrispondente alla particolare gravità della situazione italiana, alla natura particolarmente reazionaria del suo governo, alle responsabilità bipartisan nel sostegno alle banche da parte delle “opposizioni” parlamentari; ma anche perciò stesso un'iniziativa di massa capace di segnare politicamente il terreno centrale dello scontro, di unificare e tradurre su quel terreno la domanda diffusa di un corteo “radicale” e non convenzionale, di emarginare per questa via iniziative “fai da te” del tutto estranee allo sviluppo reale del movimento. 

Avevamo avvisato i naviganti: ”.. Proprio il rifiuto pregiudiziale a rivendicare il diritto a marciare verso i palazzi del potere, a preparare organizzativamente e unitariamente la gestione di piazza di questa rivendicazione, rischia questo sì di spianare la strada a iniziative minoritarie .., slegate da una logica di massa, a tutto danno dell'impatto politico del 15 Ottobre” (PCL, 25/9/2011) 

Purtroppo, siamo stati facili profeti. La scelta maggioritaria di una manifestazione rituale, nel nome del “realismo” e della scelta “pacifica”, ha ignorato la realtà e non ha garantito “la pace”. Ha semplicemente lasciato campo libero a chi ha cercato come terreno di scontro non la contrapposizione politica al potere, non lo sviluppo della radicalità del movimento e della sua coscienza politica, ma l'esercizio pratiche isolate e nichiliste, a danno del movimento di massa.

venerdì 7 ottobre 2011

SALVARE LA SCUOLA, NON LE BANCHE!

Alla testa del corteo uno striscione con scritto «Save school not banks», che richiama lo slogan degli «indignati» di New York

Il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene, nell'Empolese val d'Elsa e in tutto il territorio nazionale, la giusta protesta degli studenti, partecipando ai cortei con i propri giovani militanti. Nel momento del massimo attacco alla scuola pubblica, attraverso miliardi e miliardi di euro di tagli, della distruzione dello stato sociale e della cancellazione dei diritti elementari dei lavoratori in nome dei sacrifici imposti dalla BCE e dalla dittatura delle banche, la lotta dei giovani precari e degli studenti deve necessariamente saldarsi a quella dei lavoratori.

Solo una lotta generalizzata, prolungata e radicale, che metta realmente in discussione l'attuale dittatura finanziaria delle banche in favore di un governo dei lavoratori e che miri direttamente all'assedio di massa dei luoghi del potere può aprire una nuova fase di conquiste sociali.

Per queste ragioni rivendichiamo in questa giornata di lotta:

  • Una scuola e un università pubbliche, laiche e gratuite.
  • Un grande piano di ristrutturazione degli edifici scolastici.
  • L'azzeramento dei finanziamenti pubblici per le scuole private e confessionali.
  • La cancellazione unilaterale del debito pubblico. Non più un euro agli usurai.
  • La nazionalizzazione delle banche , senza indennizzo e sotto il controllo pubblico dei lavoratori.
  • Una vertenza generale e unificante del mondo del lavoro, degli studenti e dei disoccupati, per la costruzione di uno sciopero generale prolungato.
  • L'occupazione ad oltranza delle fabbriche, degli uffici, delle scuole e delle università.

Su queste basi, il movimento studentesco si deve sviluppare in piena autonomia dal vecchio centro sinistra e da quei partiti, che in passato hanno dato inizio allo smantellamento della scuola pubblica, e che oggi si candidano al governo del paese, assumendo come programma le manovre antipopolari dettate dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea.

mercoledì 5 ottobre 2011

SALDARE LA LOTTA STUDENTESCA ALLE LOTTE OPERAIE!



Scarica e diffondi il Volantino per la manifestazione studentesca del 7 Ottobre

domenica 2 ottobre 2011

DOCUMENTO FINALE DELL'ASSEMBLEA DEL 1 OTTOBRE


Ieri, Sabato 1 Ottobre, si è svolta a Roma l'assemblea convocata sulla base dell'appello "dobbiamo fermarli" sottoscritto dalle maggiori realtà della sinistra italiana. In una sala gremita e affollata si sono succeduti gli interventi delle varie organizzazioni, sia sindacali ( USB, rete 28 Aprile) , che  politiche ( tra cui PCL, Sinistra Critica e  PRC) , e di esponenti dei movimenti come il NO TAV, ambientalisti e lavoratori autoconvocati.

Di seguito il documento finale dell'assemblea:

mercoledì 21 settembre 2011

SOLO I LAVORATORI POSSONO SALVARE L'ITALIA


CAPITALISTI E BANCHIERI STANNO AFFONDANDO L'ITALIA. SOLO I LAVORATORI LA POSSONO SALVARE!

IL CAPPIO DEL DEBITO PUBBLICO 

L'Italia sta affondando per pagare gli interessi alle banche, interne ed estere, grandi acquirenti dei titoli di stato. Il costo del debito pubblico è il cappio al collo degli stipendi, dei servizi sociali, del lavoro: tutto viene sacrificato sull'altare delle banche. Le quali, mai soddisfatte, continuano ad imporre rendimenti sui titoli sempre più alti come condizione del loro acquisto. E' una pratica di usura. Che però invece di essere condannata, diventa il riferimento centrale dei programmi del governo e dell'”opposizione”: entrambi dediti a “rassicurare i mercati”, cioè i banchieri, col taglio e la svendita dei beni comuni. Lungo un piano inclinato senza fine. 

Solo l'irruzione di una rivolta sociale può spezzare questa spirale di rovina: rifiutando il pagamento del debito pubblico alle banche e nazionalizzandole. In tutto il mondo il debito pubblico è stato alimentato dalle banche e dalle imprese: prima con la detassazione dei loro profitti e patrimoni ( anni 80 e 90), poi col gigantesco soccorso pubblico da parte degli stati nel momento della crisi. Non possono essere le vittime sociali di queste politiche a pagare, per la seconda volta, il conto lasciato dai capitalisti e dai banchieri. Rovesciare la dittatura dei capitalisti e dei banchieri è la sola via per uscire dalla crisi. In Italia, in Europa, nel mondo. Ogni altra “soluzione” politica è semplicemente un inganno, che maschera la difesa del presente. 

martedì 20 settembre 2011

OBIETTIVO RAGGIUNTO!

Riceviamo e pubblichiamo

Il Consiglio comunale di Empoli ha approvato la mozione per la posa di una lapide commemorativa dedicata a Pietro Gori.

Siamo felici di condividere questa vittoria con ognuno di voi, con i circa 2300 firmatari della petizione, con tutte le associazioni, come l'ANPI, l'ARCI, le Case del Popolo, le associazioni sindacali, l'UAAR e le tante altre che hanno aderito.

Grazie a tutti voi, l'Amministrazione comunale di Empoli ha dovuto rivedere la sua posizione iniziale e prendere atto che siamo in tanti a volere mantenere viva la memoria di figure come Pietro Gori.

Siamo in tanti a volere, ciascuno secondo i propri desideri, le proprie aspettative, la propria visione del mondo, una convivenza basata su una maggiore giustizia sociale, su una più equa distribuzione della ricchezza, su maggiori opportunità per tutti a prescindere dalle condizioni di partenza, in una parola su maggiore libertà.

Non è per anacronistica nostalgia delle lotte dell'Ottocento o per un attaccamento religioso a un'ideologia che ci siamo battuti per la posa di una lapide e che consideriamo questo traguardo, adesso che è stato raggiunto, una vittoria.

Questa battaglia e le altre iniziative pubbliche che abbiamo realizzato, sono state un pretesto, in questa epoca di incertezza, di divisioni, di trionfo del cinismo e dell'individualismo a caccia del privilegio, per ribadire che un'alternativa è possibile grazie al ricorso a valori universali senza tempo.

La vera vittoria per noi è stato questo.

Un abbraccio a tutti voi.

giovedì 8 settembre 2011

NON E' CHE L'INIZIO....


Il giorno dopo lo sciopero generale che ha coinvolto milioni di lavoratori in tutto il paese, il governo Berlusconi, barricato nell'aula del senato strappa il voto di fiducia sul maxi emendamento della manovra.

Dentro il palazzo si vota la distruzione dello stato sociale, l'abolizione dello statuto dei lavoratori, le nuove regalie ai banchieri e agli industriali, la macelleria sociale per i ceti medi e popolari attraverso l'innalzamento dell'I.V.A.

Fuori, i lavoratori e le organizzazioni sindacali accerchiano i palazzi del potere, resistono alle cariche della polizia, gettano le basi per la costruzione della rivolta sociale contro la dittatura delle banche, per l'annullamento del debito pubblico.

Al loro fianco, fino alla vittoria, c'è il Partito Comunista dei Lavoratori.

Non è che l'inizio....

lunedì 5 settembre 2011

OPERAI E GIOVANI PRECARI OCCUPANO LA BORSA


Militanti dell’Unione Sindacale di Base e dei collettivi dei precari ha occupato la Borsa valori di Milano.

 “Vogliamo la cancellazione del debito che affligge il nostro paese e l’Europa intera – spiega Riccardo Germani, della segreteria provinciale USB Milano - Basta con le politiche del pareggio di bilancio, che impongono ai ceti subalterni enormi e oramai improponibili sacrifici. I nostri conti sono già in rosso grazie a chi attraverso la crisi ha speculato. Non intendiamo pagare nessuna manovra - prosegue il sindacalista - e non vogliamo manovre correttive né tantomeno contromanovre targate da sigle sindacali o partiti di maggioranza o opposizione”.

“L'occupazione della piazza - aggiunge Germani - continuerà con un fitto programma di eventi ed iniziative e la notte verrà passata nelle tende. Non mancheranno grigliate, musica e vino e ci raggiungeranno attori e musicisti milanesi, aspettando lo sciopero generale di domani e la manifestazione che a Milano partirà da Largo Cairoli, dove si vuole organizzare un'assemblea pubblica anche per delineare le prossime iniziative", conclude il rappresentante USB.

Fonte: www.usb.it

giovedì 1 settembre 2011

CONTRO LA MANOVRA, PER UNO SCIOPERO GENERALE VERO!


Scarica, stampa e diffondi nel tuo luogo di lavoro  IL VOLANTINO  in formato pdf.

mercoledì 31 agosto 2011

COMUNICATO STAMPA LOCALE SULLO SCIOPERO GENERALE DEL 6 SETTEMBRE


"Il Pcl aderisce e sostiene lo sciopero generale del 6 Settembre. Occorre però fare di più e lavorare per uno sciopero generale ad oltranza fino al ritiro della manovra."

Lo sciopero generale di 8 ore, indetto dalla CGIL e dai sindacati di base per martedì 6 settembre, checché ne dicano i massimi esponenti del governo e dei sindacati padronali, è giusto e sacrosanto.

La manovra finanziaria messa appunto da Tremonti, e adesso in senato per le ultime modifiche, rappresenta uno dei maggiori attacchi al mondo del lavoro, ai redditi e alla famiglie dal dopoguerra ad oggi.

Libertà di licenziamento, dissoluzione definitiva del CCNL, 1 Maggio e 25 Aprile soppressi per aumentare la produttività, reintroduzione dei ticket sanitari, tagli mortali alla sanità e agli enti locali costituiscono l'oggetto di questo attacco ai lavoratori, precari e pensionati da parte del governo reazionario e dei banchieri.

martedì 30 agosto 2011

BASTA MORTI SUL LAVORO!



"Castelfiorentino entra oggi nella cronaca nera, quella dei caduti sul lavoro. Alla famiglia di Ndoc Gomila va tutto il nostro cordoglio. 

La tragedia avvenuta ieri mattina, 29 Settembre, è paradigmatica nell'Italia di oggi, nella quale la Valdelsa, e la Toscana in generale, non sono isole felici. Ndoc, cittadino albanese da poco trasferitosi a Castelfiorentino alla ricerca di un lavoro onesto, é caduto dal tetto sul quale stava effettuando delle riparazioni. Ndoc aveva tre figli da mantenere, era stato assunto a nero e non era stato regolarizzato; i "giornali" già strillavano della morte di un altro "irregolare". Ci teniamo a dire che qui, come in tutta Italia, di veramente irregolare c'é soltanto il fatto che si continui ad assumere a nero, e soprattutto che si continui a chiamare ditte per svolgere dei lavori senza assicurarsi della regolarità dei contratti né se i lavoratori prendono le dovute precauzioni di sicurezza. Il "datore di lavoro" di Ndoc, anch'esso un migrante, é tutt'ora in arresto, ma chi ha fornito il lavoro sembra non subirà nessuna conseguenza. 

Questo é paradigmatico della situazione attuale, in cui prima della sicurezza, si pensa al risparmio. In ogni appalto, pubblico o privato che sia. Questo rispecchia un modo di pensare e di agire errato, in cui si mettono all'ultimo posto i diritti dei lavoratori; anche nel caso degli stranieri, é bene ricordare che essi si trovano discriminati soprattutto in quanto sono minori i loro diritti come lavoratori, a causa di un intricato sistema di leggi. 

Cittadini, lavoratori, piccoli imprenditori, tutti in balia di uno Stato che non fa piú lo Stato, di un'economia che non pianifica lo sviluppo ma lo sfruttamento umano. Sulle classi lavoratrici (italiane o di origine straniera, non fa differenza) il governo e i padroni (appoggiati dal PD e dai sindacati "amici", direttamente o indirettamente) fanno ricadere il peso di una crisi economica causata dai padroni stessi. 

Non é possibile tornare sull'argomento della sicurezza sul lavoro e della precarietà solo dopo che le classi subalterne hanno pagato con un'altra vittima. A queste tragedie si aggiungono quelle giornaliere dei licenziamenti, della disoccupazione e della vita precaria. 

Come lavoratori di Castelfiorentino diciamo che è l'ora di finirla con chi si riempie la bocca con la "sicurezza" e i "diritti", mentre normalmente agisce per favorire ogni giorno le pratiche del lavoro nero e dello sfruttamento. Diciamo anche basta allo sciacallaggio di chi usa queste tragedie per farne propaganda razzista e xenofoba".

Pcl Castelfiorentino - Prc Castelfiorentino

giovedì 25 agosto 2011

LO SCIOPERO GENERALE DEVE ESSERE VERO: TRASFORMARE L'INDIGNAZIONE POPOLARE IN RIVOLTA SOCIALE


Lo sciopero generale convocato dalla CGIL per il 6 Settembre è la registrazione del fallimento degli accordi impresentabili realizzati da Susanna Camusso con Confindustria, banchieri, CISL,UIL ( 28 giugno e 4 Agosto). Accordi vergognosi, dettati unicamente dall'ansia di un rientro nella partita della concertazione con le classi dominanti in vista di un ricambio politico di governo; accordi il cui unico ruolo è stato quello di spianare la strada al governo Berlusconi per un attacco frontale al mondo del lavoro e l'umiliazione della stessa CGIL. 

Quanto è avvenuto non può essere certo “sanato” con la convocazione dello sciopero generale, tanto più in assenza di ogni bilancio e revisione di linea. Per questo i compagni del PCL in CGIL daranno battaglia per le dimissioni dell'attuale Segretaria nazionale e la convocazione di un congresso straordinario della Confederazione. 

Naturalmente lo sciopero generale del 6 Settembre -attaccato da governo, Confindustria e PD- vedrà la piena partecipazione e sostegno del PCL. Ma tanto più oggi la proclamazione dello sciopero da parte della CGIL non può ridursi ad un atto rituale per salvare la faccia alla burocrazia confederale e le sorti della sua Segreteria. 

Lo sciopero del 6 Settembre dev'essere uno sciopero vero.

venerdì 19 agosto 2011

IL PCL SOTTO MONTECITORIO CONTRO LA MANOVRA

PRESIDIO 2

Siamo di fronte alla più pesante manovra antipopolare del dopoguerra. L'ipocrita cortina fumogena di micromisure “anticasta”- che peraltro risparmiano totalmente i privilegi veri dei piani alti istituzionali- serve solo a mascherare il contenuto reale dell'operazione: la distruzione dei servizi sociali sul territorio, la svendita di ciò che rimane del patrimonio pubblico, gravissimi colpi su tredicesime ed età pensionabile, e soprattutto l'estensione per legge del modello Pomigliano-Mirafiori, sino alla “libera” derogabilità dello stesso articolo 18.

 Il tutto per soddisfare i banchieri ed ingraziarsi la Fiat. E' nel suo insieme un infamia sociale. Ma se il governo più screditato e traballante riesce a varare la rapina del secolo, lo si deve unicamente alla complicità delle “opposizioni”( PD,UDC,IDV). Che dopo aver consentito in tre giorni il varo della prima manovra, consentono oggi “responsabilmente” il suo raddoppio : coprendo dietro una rosa di “emendamenti” la rinuncia ad ogni ostruzionismo parlamentare. Berlusconi non a caso ringrazia: se non mette la fiducia sulla manovra è perchè ha più fiducia nelle “opposizioni” che nella sua maggioranza. 

 A sinistra è l'ora delle scelte. Lo sciopero generale a settembre è la prima necessità. 

Ma deve essere uno sciopero generale vero, continuativo, capace di bloccare l'Italia, sino al ritiro della manovra. Dichiarazioni di dissenso e pure denunce non servono a nulla. Ad una offensiva mai vista prima deve corrispondere una risposta di massa straordinaria. Se la CGIL non convocherà uno sciopero vero per non rompere la vergognosa cordata con industriali , banchieri e PD, dovranno essere la FIOM, la sinistra CGIL e tutto il sindacalismo di base ad assumersi unitariamente la responsabilità di promuoverlo. Senza incertezze. 

L'ora dei minuetti è finita per tutti.

DISCORSO DI MARCO FERRANDO AGLI OPERAI IRIBUS

sabato 6 agosto 2011

BLOCCHIAMO L 'ITALIA!


Utilizzando la vergognosa sudditanza della CGIL verso industria e banche, il governo trova la forza di una dichiarazione di guerra alla maggioranza della società italiana. Venti miliardi di tagli sociali, liberalizzazione dei licenziamenti, privatizzazione di beni e servizi, revisione liberista della Costituzione, significano esattamente questo. Il fatto che ciò avvenga per mano di un governo del malaffare, per di più sconfessato dal voto popolare, misura l'enormità della provocazione ; ma anche la connivenza “tricolore” delle “opposizioni” parlamentari: che per conto dei banchieri italiani ed europei avevano richiesto pubblicamente, non a caso, una manovra “più rigorosa”. 

Questa valanga non può essere arrestata con mezzi ordinari, ma solo da una straordinaria mobilitazione di massa che blocchi l'Italia sino al ritiro della manovra. Tutte le sinistre politiche, sindacali, di movimento hanno il dovere di realizzare il più ampio fronte unico di lotta contro il governo e l'intero fronte confindustriale, puntando apertamente alla sollevazione popolare: l'unico evento che possa cambiare alla radice l'agenda politica italiana. Fuori da questo scenario, il movimento operaio rischia un'autentica regressione storica della propria condizione.

mercoledì 27 luglio 2011

SILENZIO GENERALE SUGLI SCANDALI VATICANI: DOVE SONO VENDOLA, DI PIETRO E GRILLO?



Negli ultimi giorni, la stampa borghese si è ampiamente concentrata sul tradizionale malaffare politico bipartisan: l'infinita girandola di mazzette, truffe, ruberie, mercimonio di incarichi pubblici, che percorre tutti gli anfratti della seconda repubblica, dell'apparato statale, dei principali partiti borghesi ( dal PDL al PD).

Anche per questo colpisce il parallelo silenzio che, con pochissime e imbarazzate eccezioni, avvolge gli scandali del Vaticano. Eppure emergono alla luce del sole, proprio in questi giorni, fatti clamorosi di criminalità clericale.

Non parliamo dell'ampio coinvolgimento degli interessi vaticani nelle speculazioni immobiliari della cricca di Balducci, Verdini attorno al business della “Protezione civile” e dei cosiddetti “grandi eventi”. Né parliamo della continuità dello scandalo internazionale della “pedofilia”, che pur vede oggi una clamorosa rottura diplomatica tra lo Stato irlandese e il Vaticano, ufficialmente accusato di coprire, tuttora, pratiche di stupri contro bambini. Parliamo invece di vicende forse meno appariscenti ma di certo non meno eloquenti.

lunedì 25 luglio 2011

GIORGIO NAPOLITANO: L'UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO, PER BEN DUE VOLTE!



Dopo aver sentito dichiarare al Presidente della Repubblica la volontà di respingere in mare gli immigrati, proclamare un nuovo interventismo militare in Libia, e più volte richiamare le forze politiche ad una unità nazionale borghese contro i lavoratori, lo abbiamo sentito nei giorni scorsi spendere parole di ammonimento verso la magistratura.

Il benemerito presidente ha rivolto infatti un accorato appello ai giudici e ai pubblici ministeri pregandoli, per il bene del paese, di non accanirsi troppo e non indagare più di tanto sui reati della classe politica. Non sia mai che, visto il clima di esasperazione sociale, si ripiombi ai fasti della tangentopoli del 1992.

giovedì 21 luglio 2011

mercoledì 20 luglio 2011

NO ALLA RAPINA: SE NE VADANO TUTTI!

Testo del volantino nazionale anti-manovra

Una rapina di 80 miliardi contro la maggioranza della società italiana per rassicurare un pugno di banchieri strozzini e le classi dirigenti italiane ed europee: le stesse che per 30 anni si sono arricchite sulle spalle dei lavoratori. Questo è il senso della “manovra” economica varata. 

La rapina ha una firma indelebile. Sicuramente quella di Berlusconi, Bossi, Tremonti e di tutta la loro corte di faccendieri. Ma anche quella del Presidente della Repubblica Napolitano, che ha svolto il ruolo di commissario per conto di Bankitalia. Ed anche quella delle cosiddette “opposizioni” parlamentari ( Bersani, Casini, Di Pietro) che non solo non si sono “opposte”, ma hanno fornito alla macelleria antipopolare un lasciapassare decisivo e complice. Con una penosa recita di ipocrisia, agli occhi del loro stesso popolo. 

La verità è che l'”unità nazionale” c'è già, al di là delle finzioni parlamentari. E' l'unità di tutti i partiti dominanti attorno al programma del capitale finanziario: ottenere garanzie di pagamento degli interessi sui titoli di Stato ( 80 miliardi di interessi annui, oggi in ulteriore crescita), grazie al taglio sistematico di pensioni, sanità, servizi pubblici, scuola, lavoro.. Il fatto che questo oggi avvenga per mano di un governo ormai minoritario nel Paese, e contro la domanda di svolta dei referendum, suona come ulteriore provocazione. Non meno della scandalosa salvaguardia, bipartisan, di tutti i privilegi istituzionali di “casta”. 

ORA BASTA! E' necessaria la più ampia mobilitazione di lavoratori e di popolo per liberare l'Italia dalla dittatura degli industriali, dei banchieri, e di tutti i loro partiti e portaborse. Il capitalismo è fallito. E' ora di imporre l'unica vera alternativa: quella che mette al posto di comando le ragioni del lavoro. Quella che abolisce il debito pubblico verso le banche; nazionalizza le banche, senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori; investe le immense risorse così risparmiate ( a proposito di lotta agli sprechi!) nella difesa e nella cura dei beni comuni,( lavoro, ambiente, sanità, istruzione..); libera la giovane generazione dalle leggi del precariato, restituendo a tutto il mondo del lavoro la pienezza dei diritti e la libertà dallo sfruttamento... 

Fuori da questo programma anticapitalista, ogni ricambio di governo si ridurrà ad una truffa come è sempre accaduto in passato. Ed è proprio l'ennesima truffa quella che stanno preparando i capi del centrosinistra, complici di Berlusconi e dei banchieri.

Scarica, stampa e diffondi il volantino anti-manovra sul tuo posto di lavoro e nel tuo quatriere............clicca qui

martedì 12 luglio 2011

ANNULLARE IL DEBITO PUBBLICO VERSO LE BANCHE



La profondità della crisi economica e sociale richiede una risposta anticapitalista e liberatoria. 

Il governo Berlusconi-Tremonti-Milanese vara l'ennesima operazione di macelleria sociale per continuare a garantire ai banchieri strozzini il pagamento, ogni anno, di 80 miliardi di interessi. E' la politica commissionata da Bruxelles, invocata da Napolitano, condivisa da opposizioni parlamentari sempre più complici. 

A questa radicalità dei poteri forti va contrapposta una soluzione egualmente radicale: annullare il debito pubblico verso le banche, nazionalizzare il sistema bancario, investire le enormi risorse così liberate nei servizi sociali, nel lavoro, nella cura dell'ambiente e della vita. E' l'unica via d'uscita da una china rovinosa e senza fondo. 

Altro che continuare a sacrificare la condizione del popolo sull'altare di un pugno di banchieri! E' ora di rovesciare il tavolo della loro dittatura, per affermare una vera democrazia: che richiede, più che mai, un governo dei lavoratori.

venerdì 8 luglio 2011

DALL'IPRITE AL GAS CS: L'UTILIZZO DELLE ARMI CHIMICHE NELLE FORZE ARMATE ITALIANE


Sin dalla prima comparsa sulla scena mondiale dei gas asfissianti e tossici nei primi anni del '900, l'esercito italiano ha fatto largo impiego di questi mezzi in tutte le proprie esperienze belliche e non solo. L'uso sistemico dei gas venefici viene introdotto come strategia di guerra durante la prima guerra mondiale ( 1914- 1918) nella quale i reparti italiani usavano innaffiare, per intere ore,  le trincee nemiche con questi vapori per poi coraggiosamente procedere all'assalto finendo i  moribondi  con mazze ferrate medievali. I reparti speciali addetti a questa operazione venivano chiamati " squadre della morte", riciclate di li a qualche anno da Mussolini nelle squadre fasciste armate di manganello e di olio di ricino.

lunedì 4 luglio 2011

ACCORDO INTERCONFEDERALE : UN ATTO GRAVISSIMO.


COMUNICATO STAMPA LOCALE

"L'accordo interconfederale firmato nei giorni scorsi da CGIL CISL e UIL con la confindustria è un accordo gravissimo sia sul piano prettamente sindacale che sul piano politico generale.

Sul piano sindacale, questo accordo ratifica ed estende “il modello Pomigliano - Mirafiori” a tutto il mondo del lavoro, aprendo la strada alla contrattazione aziendale separata in deroga al contratto collettivo nazionale, distruggendo la democrazia interna agli stabilimenti e azzerando il potere decisionale dei lavoratori in merito ai relativi accordi.

L' accordo, infatti, prevede a fronte di un de-potenziamento delle R.S.U. elette dai lavoratori ( rappresentanze sindacali unitarie) una riscoperta delle R.S.A. ( rappresentanze sindacali aziendali) nominate direttamente dai grandi sindacati e l'impossibilità della minoranza dei lavoratori ( siano anche il 49.9 %) di opporsi o fare ricorso agli accordi firmati in deroga.

Sul piano politico, l'accordo voluto dalla Marcegaglia per far rientrare in confindustria la FIAT, è se possibile ancor più deleterio. Proprio nel momento in cui il governo si accinge a varare, con la complicità delle opposizioni, una finanziaria di quasi 50 miliardi di euro, la quale colpirà esclusivamente i redditi dei lavoratori, i consumi delle famiglie e le pensioni, la CGIL si schiera con i sindacati padronali a difesa delle politiche anti operaie varate dal governo, cercando di impedire una nuova ondata di scioperi e di proteste.

Distrutte anche le ultime strutture di democrazia sindacale, ai lavoratori non rimane adesso che la piazza come unico luogo di rappresentanza e di rivendicazione. Il PCL, come sempre, sarà al loro fianco lontano dai padroni e dalle burocrazie sindacali".

venerdì 1 luglio 2011

IL PCL PARTECIPA AL CORTEO NO TAV


Il Partito Comunista dei lavoratori (PCL) aderisce e partecipa alla manifestazione nazionale convocata dal movimento No Tav in Val di Susa per Domenica 3 Luglio, con la presenza di Marco Ferrando, suo portavoce nazionale: in coerenza col pieno sostegno che il PCL ha sempre dato alla lotta della popolazione della valle in opposizione ai governi di centrodestra e centrosinistra, e alle loro aggressioni poliziesche.

Questa lotta ha tanto più oggi un valore emblematico generale. Nel momento in cui il governo, senza reale opposizione, vara un salasso di quasi 50 miliardi di tagli sociali per pagare i banchieri europei, il rifiuto dello spreco di 20 miliardi destinati alla mangiatoia della Tav, solleva l'esigenza di un altra organizzazione della società: che rovesci la dittatura del profitto, privilegi l'investimento pubblico nei beni comuni, rispetti la volontà del popolo, faccia pagare chi non ha mai pagato.

DENUNCIATI TRE ESPONENTI DI GIOVANE ITALIA

Denunciati dalla D.I.G.O.S. di Firenze tre esponenti del movimento “Giovane Italia” per aver diffuso notizie false o esagerate atte a turbare l’ordine pubblico, condotta prevista e punita dall’art. 656 del codice penale. 

L’attività investigativa della DIGOS è scaturita a seguito di alcuni articoli di stampa apparsi il 27 giugno scorso che riportavano un comunicato diramato dal movimento “Giovane Italia”, in cui veniva denunciato un grave episodio di aggressione ai danni di un loro militante ad opera di alcuni soggetti di area politica opposta, avvenuto per strada nel pomeriggio del 21 giugno. L’aggressione, come descritto nel comunicato stampa pubblicato anche nel sito internet di CASAGGI’, avrebbe avuto caratteri particolarmente cruenti tanto da causare alla vittima “una lesione mandibolare, un trauma cranico e l’asportazione di un dente”. 

L’episodio, tra l’altro non formalizzato mediante una denuncia ad uffici di Polizia, determinava degli accertamenti investigativi al termine dei quali veniva appurato che nella giornata in questione era stato visitato presso un nosocomio cittadino un giovane 22enne noto alla DIGOS quale militante di “CASAGGI’”; all’esito degli accertamenti medici venivano però escluse lesioni o patologie derivanti da traumi connessi ad un’aggressione, mentre veniva diagnosticata un semplice “dolore emimandibolare dx” causato da “ottavo superiore a dx parzialmente incluso”. 

Appurata, pertanto, la infondatezza della notizia diffusa, venivano, così, deferiti all’A.G. i responsabili del movimento, rei di aver pubblicato una notizia falsa in grado di avere ripercussioni sull’ordine pubblico. Infatti, la notizia, apparsa sui siti d’area e sui social-network, ha già destato numerose reazioni di simpatizzanti, alcune delle quali dal contenuto verbale violento e con intenti vendicativi.

mercoledì 29 giugno 2011

UN ACCORDO GRAVISSIMO


L'accordo raggiunto da Susanna Camusso con Confindustria, CISL,UIL è inaccettabile, sindacalmente e politicamente. 

Dal punto di vista sindacale, nega il principio elementare del potere decisionale dei lavoratori sulle piattaforme e gli accordi che li riguardano, oltre ad allargare la derogabilità del contratto nazionale e ad accettare limiti al diritto di sciopero. La soddisfazione di Confindustria misura la natura dell'accordo.

 Il titolo di “Sole 24 Ore” - “Così si completa la svolta del 2009”- registra la pura verità: la Cgil ritorna all'ovile. Dal punto di vista politico, l'accordo è se possibile persino peggio. Da un lato regala di fatto una sponda a un governo reazionario, delegittimato, e in gravi difficoltà, motivando le congratulazioni di Sacconi. Dall'altro, e soprattutto, investe nel futuro possibile governo di Centrosinistra: prefigurando quel quadro “normalizzato” di relazioni industriali e sociali che è necessario per consentire le politiche annunciate di “lacrime e sangue” dettate da banchieri e Confindustria. E di cui il PD è interprete sperimentato.

 Colpisce il silenzio di Nichi Vendola sull'accordo Camusso Marcegaglia. La sua candidatura a premier del centrosinistra già lo subordina alla concertazione. 

 Di certo la battaglia contro l'accordo annunciata da Fiom e minoranza Cgil, avrà il pieno sostegno del PCL e dei suoi militanti, in ogni sede.

VENDOLA, IL PAROLAIO....


Dopo aver tentato di balzare sul carro del vincitore della battaglia referendaria contro il nucleare e per l'acqua pubblica, il narratore e governatore della Puglia Niki Vendola non perde occasione per sputtanarsi agli occhi del popolo della sinistra. L'occasione, di cui egli ha subito approfittato, è stata una bella intervista al Corriere del Mezzogiorno ( leggibile qui )  nella quale ammette candidamente di non voler rispettare il mandato popolare sui quesiti dell'acqua, " di non essere disposto a rinunciare al 7% di remunerazione del capitale investito" e quindi di non voler tagliare le bollette ( in Puglia tra le più care d'italia).

Quando il giornalista gli chiede il perché di questo repentino cambio di "linea" lui dice di essere sempre stato contrario ai quesiti referendari sull'acqua, al che il giornalista gli domanda come mai non lo abbia detto prima. Ed è qui che il sognatore Niki da il meglio di se e risponde: "Non l' ho detto prima perché nessuno me lo ha chiesto!"

lunedì 27 giugno 2011

LE TRUPPE DI MARONI IN VAL DI SUSA.


L'attacco militare di questa notte contro il presidio No Tav è un fatto inaudito. Un governo delegittimato dal voto vuole imporsi con la forza alla popolazione della valle al solo scopo di salvaguardare gli enormi interessi finanziari legati alla realizzazione dell'opera. E all'interno del governo il Ministro Maroni vuol dimostrare di essere l'efficace custode dell'ordine pubblico, sulla pelle della popolazione della valle, in funzione delle proprie ambizioni di carriera.
Gravissimo- e determinante- è l'avallo che le opposizioni parlamentari, a partire dal PD, hanno dato a questa operazione repressiva.

Occorre ora la mobilitazione più ampia di tutti i movimenti, delle organizzazioni sindacali di classe, di tutte le sinistre, a difesa della popolazione della valle , a sostegno della sua lotta e della continuità della resistenza.

Parallelamente è sempre più urgente la costruzione di un fronte unico di tutte le vertenze sociali, ambientali, territoriali, contro le politiche dominanti per capovolgere i rapporti di forza, cacciare Berlusconi, aprire uno scenario di vera alternativa. Con una svolta unitaria e radicale si può vincere. In caso contrario si rischia di perdere in ordine sparso ognuno sul proprio fronte di lotta.

Il voto referendario del 12/13 giugno dimostra l'esistenza di un potenziale nuovo e prezioso. Va investito in una mobilitazione unitaria e continuativa che vada, finalmente, sino in fondo.

venerdì 24 giugno 2011

DA SYNTAGMA A PUERTA DEL SOL....



Proponiamo qui un articolo - opuscolo di Michael Savvas dell EEK ( partito rivoluzionario dei lavoratori) di Grecia sugli sviluppi della lotta dal 2008 ad oggi. 

"Proprio quando i preparativi per le celebrazioni del Natale erano a buon punto,nel dicembre 2008, in piazza Syntagma (Costituzione), al centro di Atene, di fronte al Parlamento Nazionale, il gigantesco Albero di Natale fatto erigere dal sindaco di destra di Atene Nikitas Kaklamanis – che si vantava che questo monumento al kitsch fosse l’Albero di Natale più alto d’Europa – stava “bruciando lucente nella foresta della notte”1 - incendiato dai giovani ribelli durante lo slancio di massa di quel mese indimenticabile. Fu una delle più spettacolari ed emblematiche azioni della Rivolta di Dicembre greca.........."   Continua

mercoledì 22 giugno 2011

LA LEGA NORD E IL "PATTO D'ACCIAIO" CON BERLUSCONI


Oltre la baruffa del trasferimento dei ministeri al Nord, mossa che non si capisce quale senso abbia se non quello di piazzarvi dentro come dipendenti migliaia di aspiranti consiglieri comunali e provinciali trombati alle recenti amministrative, la Lega Nord si dimostra ancora una volta il più fido dei lacchè del Cavaliere. Il voto di fiducia di ieri lo dimostra.

Lontani i tempi in qui Bossi dava del mafioso a Berlusconi, molti parlano di un matrimonio di interesse che ha come contro partita il Federalismo. Questa intervista ad un ex pezzo grosso leghista, che vi proponiamo di seguito e tratta dal "fatto quotidiano", dimostra come esista un vero e proprio " atto notarile" che sancisce e  regolamenta a suon di miliardi la fedeltà del carroccio al Cavaliere.....