lunedì 30 maggio 2011

GRANDE GIOIA PER LA SCONFITTA DI BERLUSCONI, NESSUNA ILLUSIONE IN PISAPIA E DE MAGISTRIS.


Il segno del voto è inequivoco: un governo che per anni ha evocato la “volontà del popolo” è stato condannato dal verdetto invocato. Tanto più oggi se ne deve andare. Incondizionatamente. 

Ma se la sconfitta di Berlusconi merita la gioia di tutto il popolo della sinistra, la vittoria di Pisapia e De Magistris non deve trascinare alcuna illusione. La grande speranza di svolta che hanno raccolto, cozza con l'ipoteca inossidabile dei poteri forti saliti sul carro dei vincitori, e con la natura confindustriale del centrosinistra. L'esperienza delle nuove amministrazioni dissolverà, giorno dopo giorno, tante illusioni. Il PCL, che al ballottaggio si è schierato per la sconfitta di Berlusconi, sarà all'opposizione delle nuove giunte , dal versante delle ragioni del lavoro. 

Più che mai oggi è il momento di una grande mobilitazione popolare per cacciare Berlusconi; ma nella prospettiva di un'alternativa vera: non di vecchie minestre riscaldate, condite in salsa “zapaterista”. 

mercoledì 25 maggio 2011

INDIGNATI E INCAZZATI!!!


 UNIFICARE LA LOTTA: OCCUPARE GLI STABILIMENTI FINCANTIERI


La Fincantieri, dopo mesi di annunci e smentite sul futuro degli stabilimenti, ha annunciato il suo piano aziendale. Il tutto dopo aver messo migliaia di lavoratori diretti in cassa integrazione ed estromesso migliaia di lavoratori delle ditte di appalto dagli stabilimenti, spesso senza il riconoscimento degli ammortizzatori sociali. L'amministratore delegato Giuseppe Bono ha avuto l'ardire di definire “piano anticrisi” quella che è con tutta evidenza una dichiarazione di guerra sociale contro i lavoratori di Fincantieri.

venerdì 20 maggio 2011

NELLE PIAZZE, COME IN SPAGNA!



Il vento del nord Africa si affaccia in Europa. Mentre le sinistre italiane chiedono un patto di governo al PD, amico dei banchieri, decine di migliaia di giovani spagnoli occupano le piazze contro il governo Zapatero, contro le banche, contro tutti i partiti dominanti,rivendicando apertamente l'esempio tunisino ed egiziano. La campagna che abbiamo promosso per “Fare in Italia come in Tunisia e in Egitto” trova un clamoroso riscontro. Per questo partecipiamo questa sera a tutte le iniziative di mobilitazione promosse in solidarietà coi giovani di Spagna: a Roma, Torino,Milano, Napoli, Bologna,Padova, Palermo. Ovunque il PCL rilancerà le parole d'ordine della rivolta sociale contro la dittatura del profitto. Cacciare Berlusconi è il primo comandamento, anche attraverso i ballottaggi e il referendum. Ma la vera alternativa a Berlusconi passa per le piazze non per le urne.

giovedì 19 maggio 2011

ANALISI DI VOTO: CROLLANO PDL E LEGA, A SINISTRA RIESUMANO "L'UNIONE".

Le elezioni amministrative del 15 maggio, portano alla luce alcuni elementi di novità rispetto allo scenario politico italiano. 

In primo luogo questa tornata elettorale segna l'inaspettato crollo dell'asse di governo Lega – Pdl soprattutto nelle loro roccaforti del nord. Il Carroccio infatti, fatta eccezione per Bologna, perde complessivamente un 3% di consensi con punte che nel Comune di Milano sfiorano il meno 7% rispetto alle elezioni regionali dell'anno scorso. Questa perdita è sicuramente la causa principale della sconfitta delle destre, in quanto, se il crollo del Pdl dovuto agli scandali che hanno coinvolto il suo leader Berlusconi, era largamente prevedibile, si pensava invece che questo malcontento, per il gioco dei travasi, fosse raccolto e capitalizzato appunto dal partito di Bossi. 

Ciò non è avvenuto. Anzi la crisi generale del governo, come dimostrano le conseguenti sconfitte dell'esecutivo in sede parlamentare, e delle forze politiche che lo sorreggono, lascia spazio per intravedere un sostanziale spostamento a sinistra dell'asse elettorale. 

A sinistra, infatti, la rimonta elettorale è trainata dalla crescita di SEL e dell'appeal dei suoi candidati sindaco, quando sono in coalizione larga, dalla complessiva tenuta del PD ( fatta eccezione per Napoli) da una piccola crescita della FDS rispetto ai sondaggi. 

Se da un lato possiamo accogliere positivamente la sconfitta di Berlusconi e della Lega, soprattutto nella prospettiva di una eventuale ( e sempre più vicina stando alle parole di Bossi) crisi di governo, dall'altro dobbiamo osservare che a questa eventuale caduta dell'esecutivo, la risposta delle opposizioni non sarebbe altro che la riproposizione del blocco elettorale dell'unione di Prodi, con stesse dinamiche e strutture, con le stesse contraddizioni e persino con gli stessi personaggi che segnarono la sconfitta di quella tragica esperienza di governo: gli ex ministri Bersani, Ferrero e Di Pietro. 

L'illusione che nuovamente la Brancaleone del Centrosinstra possa battere Berlusconi, andare al governo per governare a favore dei lavoratori, degli studenti e dei poveracci non è che un utopia. 

Come potranno rispondere alle richieste di abolizione del precariato, mosse dalle giovani generazioni, le stesse forze politiche che lo hanno introdotto e salvaguardato? 

Come potranno difendere gli interessi dei lavoratori quelle stesse persone ( si veda ad esempio Fassino) che appoggiano deliberatamente Marchionne? 

Come potrà il partito più guerrafondaio d'Europa ( il PD) rispondere alle giuste richieste di pace del popolo della sinistra? 

Al di là della giusta e comprensibile voglia di riscatto del popolo della sinistra, il quale magari vede nell'illusione Vendoliana, l'alternativa per cambiare il paese, dobbiamo risvegliare bruscamente i sognatori, e dire loro che non c'è cambiamento senza rivoluzione, senza lotta, senza autonomia degli interessi della classe lavoratrice da quelli borghesi e padronali. 

Per queste ragioni, al di là dei nostri risultati elettorali, continueremo la battaglia senza quartiere contro il capitalismo ed i suoi governi, sia di destra che di sinistra, per la costruzione della vera alternativa: quella socialista, anti-capitalista, anti-clericale, realmente democratica. Quella del governo dei lavoratori. 

mercoledì 18 maggio 2011

FARE COME IN TUNISIA ED IN EGITTO: IN SPAGNA, PROVE TECNICHE DI RIVOLUZIONE....



ll suggestivo paragone con il principale teatro egiziano delle lotte anti Mubarak, per quanto ancora prematura, non può non venire in mente osservando quanto accade dallo scorso 15 maggio in diverse città della Spagna, devastata dalla crisi economica e con un tasso di disoccupazione specie giovanile che ha pochi eguali nel resto del pur malmesso mondo occidentale. Alcune migliaia di persone, in gran giovani lavoratori precari, spesso ora senza lavoro nè prospettive e ribattezzati gli ‘indignados’ (gli indignati) dalla stampa spagnola, stanno occupando giorno e notte le piazze principali del paese, da Barcellona a Madrid.

Proprio la capitale iberica ha visto ieri sera una seconda occupazione della centralissima Puerta del Sol (in foto, tratta dal sito di controinformazione kaosenlared.net), da dove solo in mattinata i manifestanti erano stati sgomberati con la forza dalla polizia. I giovani, che si sono nuovamente autoconvocati a migliaia attraverso le reti sociali del web e che si riconoscono nella piattaforma ‘Democracia Real Ya’, sono stati duramente caricati dalla polizia che tentava di sgomberare la piazza.

24 gli arrestati, di cui cinque minori. Dieci di loro sono attualmente ancora nelle mani della polizia, mentre i rilasciati hanno annunciato di voler denunciare la polizia per falsità e violenze. Nonostante i numerosi giovani feriti, il movimento “15 – M” (da 15 maggio) ha annunciato di voler restare 24 ore al giorno nella celebre piazza madrilena fino alle elezioni amministrative e regionali di domenica prossima. A Puerta del Sol i giovani, riuniti in ‘assemblea’, hanno deciso infatti per un presidio permanente cantando fra l’altro “Non abbiamo casa, restiamo in piazza” e “Se non ci lasciano sognare, non li faremo dormire”.

Nella zona è ancora presente un forte dispositivo di polizia. Manifestazioni in appoggio alla protesta di Madrid sono state convocate in circa 40 città spagnole, tra cui Barcellona.


fonte: www.radiondadurto.org

lunedì 9 maggio 2011

FIRENZE: CONTESTATO FRATTINI, MINISTRO DI GUERRA.


Il Partito Comunista dei Lavoratori è stato fra i protagonisti della contestazione di Frattini avvenuta oggi a Firenze. In testa al corteo uno striscione rosso con scritto: “No al governo di guerra contro ogni repressione, via Frattini da Firenze”. E’ stata anche l’occasione per urlare “Liberi tutti”, con riferimento ai recenti arresti e denunce nei confronti di studenti universitari, avvenuti in città.

Dure contestazioni anche contro lo stesso Festival dell’Europa, al quale partecipano i rappresentanti della Commissione Europea, cioè coloro che, in base al Trattato di Lisbona, sono i veri “padroni” dell’Europa. Vogliamo ricordare in che cosa consiste questo Trattato.

Il Trattato di Lisbona è un insieme di regole, che hanno validità per i Paesi membri dell’Unione Europea, caratterizzato da migliaia di emendamenti, che ne fatto un testo di circa 2800 pagine.

L’intento è quello di formare degli Stati Uniti d’Europa, sul modello americano; quindi avremo una Costituzione Europea, un Governo Europeo, un Parlamento Europeo, e ovviamente una Presidenza Europea.

Questo atto è il colpo definitivo alle sovranità nazionali; tutti noi diventeremo cittadini di questo maxi-stato, senza che nessuno, e qui si capisce la grande truffa, ci abbia interpellato, attraverso gli strumenti (es. referendum) di uno Stato di diritto. La ragione per cui i cittadini europei non sono stati interpellati la possiamo rintracciare in una dichiarazione del parlamentare europeo danese Jens-Peter Bonde : “i primi ministri erano pienamente consapevoli che il Trattato non sarebbe mai stato approvato se fosse stato letto, capito e sottoposto a referendum. La loro intenzione era di farlo approvare senza sporcarsi le mani con i loro elettori”. Oppure del “nostro” Giuliano Amato: “Fu deciso che il documento fosse illeggibile, poiché così non sarebbe stato costituzionale…..Fosse invece stato comprensibile, vi sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo (rispetto alla Costituzione bocciata nel 2005)”

In Italia, il Parlamento ha ratificato, all’unanimità, il Trattato l’8 agosto del 2008. Con l’entusiastica approvazione del Presidente della Repubblica, Napolitano: «L'approvazione unanime della legge di ratifica del Trattato di Lisbona rappresenta un titolo d'onore per il Parlamento italiano e un fattore di rinnovato prestigio per il ruolo europeo del nostro paese. Sono lieto che governo, maggioranza e opposizione abbiano saputo dar prova di una comunanza di vedute e di prospettive su un terreno cruciale per l'avvenire del paese».

Questo Trattato conferisce poteri enormi alle istituzioni comunitarie, le leggi verranno fatte, non dagli organi elettivi (come potrebbe essere il Parlamento),ma dalle Commissioni, gruppi di burocrati (l’Italia sarebbe rappresentata da una certa “Commissione 133”), di cui nessuno sa nulla.

La truffa continua: i membri del Parlamento (da noi votati) non potranno, né proporre leggi e né bocciarle, ma potranno (i potentati europei si prendono proprio gioco di noi!) contestarle con procedure talmente complesse, da far cadere la contestazione sul nascere.

La Corte di Giustizia, che metterà in catene gli Stati con sentenze vincolanti, avrà il potere di far entrare in guerra l’Europa senza il voto dell’ONU; la cosa è seria, dato che il meccanismo delle privatizzazioni, ha ridotto le forze armate, a società per azioni.

Questi poteri sono rivolti a soddisfare le lobby comunitarie, con particolare attenzione a quelle franco-tedesche, e quindi a creare un blocco imperialistico che possa reggere lo scontro, con il ‘’decadente’’ imperialismo yankee; le conseguenze di tutto ciò, per chi conduce una esistenza ‘’normale’’, saranno devastanti: l’attenzione rivolta ai diritti sociali (e che cosa ci dovevamo aspettare!) è praticamente nulla.

Tutte le forze anticapitalistiche - perché questo è un crimine del capitalismo! – devono prendere di petto la questione, muovendo la cittadinanza attiva, e obbligando i tecnocratici che ricattano le nostre esistenze, a fare marcia indietro e ritirarsi.

Il Partito Comunista dei Lavoratori ritiene che anche la lotta contro questa vera e propria dittatura borghese,

sia un ulteriore importante motivo che giustifica l’appello a tutte le sinistre, politiche, sindacali, di movimento, a favore di una svolta di lotta, unitaria e radicale: una svolta impossibile senza rompere ogni compromissione col PD e con tutti i portavoce “democratici” degli industriali e dei banchieri.

Il PCL combatte l’attuale “Unione Europea”, e rivendica la prospettiva degli Stati Uniti Socialisti d’Europa, quale unica vera alternativa su scala continentale.

WIKILEAKS RIVELA COME LA PENSA REALMENTE BERSANI SUL NUCLEARE.

NOn solo Berlusconi e compagnia al governo giocano con la pelle degli italiani,il Pd e legambiente non sono da meno.

L'ennesimo cable di Wikileaks riguarda il testo di un accordo bilaterale,'Partnership Globale sull’Energia Nucleare-GNEP', firmato nel dicembre del 2007 dall'allora Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani e dal Segretario dell'Energia degli Stati Uniti d'America Bodman, nel quale si programma e si mette nero su bianco la cooperazione nucleare tra Italia e Usa.Nel cable (firmato dall'ex Amabasciatore Usa a Roma Ronald Spogli) si riporta come l'attuale Segretario del PD Bersani si impegni, e impegni il nostro paese, a riprendere la strada del nucleare, e arrivi a minimizzare il risultato del Referendum sul nucleare del 1987, sostenendo che "Il risultato de Referendum non esclude l'Italia dalla generazione di energia nucleare, l'ha solo sospesa”.

Infine, come riporta il cable, Bersani al momento della firma dell'agreement sostiene che l'accordo GNEP "può giocare un ruolo importante nel modificare gli atteggiamenti italiani nei confronti dell’energia nucleare"....continua con il documento

giovedì 5 maggio 2011

LA VENDETTA DELLA GELMINI.

Il Partito Comunista dei lavoratori della Toscana esprime la propria solidarietà nei confronti dei compagni e delle compagne vittime dell'ennesima operazione repressiva della Questura di Firenze. Oltre 80 compagni indagati e ventidue arresti per una operazione dal chiaro intento intimidatorio nei confronti delle avanguardie delle lotte studentesche e sociali dello scorso autunno. I reati per i quali i compagni sono stati arrestati vanno dalla manifestazione non autorizzata al blocco stradale, dal travisamento all'accensione di fumogeni, tutti reati commessi durante manifestazioni di piazza alle quali hanno partecipato migliaia di persone. 
Il PCL chiede l'immediato ritiro di tutte le misure cautelari emesse contro i compagni e denuncia il clima sempre più cupo che si sta respirando in Toscana. Dai fatti di Pistoia a quelli di via della Scala fino ad arrivare alla maxi operazione di oggi sono centinaia i compagni sotto indagine. Il governo cerca in questo modo di bloccare possibili mobilitazioni di massa che possano esprimersi nella richiesta condivisa della sua caduta. Berlusconi teme che la richiesta “fare come in Tunisia ed Egitto” si concretizzi e che sia totalmente condivisa da parte dei lavoratori. 

Solidarietà con i compagni vittime della repressione!