lunedì 30 gennaio 2012

IL CAPITALISMO E' FALLITO, IL RIFORMISMO PURE: COSTRUIAMO IL PARTITO DELLA RIVOLUZIONE!


Guardiamo in faccia la realtà. 
Per trentanni le classi dirigenti d'Europa hanno imposto ovunque enormi sacrifici sociali , con l'argomento che avrebbero garantito un futuro migliore ai “giovani”. E' accaduto l'opposto. Le nuove generazioni sono state condannate al precariato, i loro diritti negati, le loro future pensioni distrutte, mentre capitalisti e banchieri si sono arricchiti per decenni come mai in precedenza. 

Oggi, di fronte alla grande crisi del capitalismo , le stesse classi responsabili della bancarotta chiedono alle proprie vittime sacrifici ancor più pesanti, con l'argomento che assicureranno l' “uscita dalla crisi” e il “futuro dell'Europa”. Accade l'opposto. Dopo cinque anni la crisi permane , l'Unione Europea delle banche si avvita nella recessione, mentre sprofondano le condizioni di vita dei salariati e di larga parte della popolazione. 

La verità è che i lavoratori e la maggioranza della società sono ostaggio di un sistema fallito. Non c'è alcuna possibile via d'uscita dalla crisi sociale dell'Europa senza il rovesciamento delle sue classi dirigenti, in ogni paese e su scala continentale. Tutti i tentativi di aggirare questa verità; tutte le “ricette” e “soluzioni” che vorrebbero conciliare il capitalismo con la “giustizia sociale” sono semplicemente una truffa, comunque si chiamino: “Europa sociale e democratica”, “nuovo modello di sviluppo”, Eurobond”, “riforma della BCE”, “audit” sul debito e sua rinegoziazione”,... Queste evocazioni immaginarie,contro ogni illusione, hanno una sola funzione obiettiva: distogliere gli sfruttati dalla comprensione della realtà; indirizzare le loro speranze di liberazione verso mitologie senza futuro, a tutto vantaggio della conservazione del presente. 

La verità è che solo una rivoluzione sociale può fare pulizia. 

CONCERTO ANTIFASCISTA A FIRENZE

martedì 24 gennaio 2012

IL MONDO DEL LAVORO IMPUGNI I FORCONI !


Il tavolo di negoziato con Confindustria e governo sul mercato del lavoro va rovesciato. Non si può negoziare una più ampia licenziabilità dei lavoratori attraverso l'abbattimento della cassa integrazione e per di più- per ammissione del ministro- senza reale indennizzo per i licenziati “in assenza di risorse”.Più in generale non si può continuare a negoziare, come da trentanni a questa parte, sul programma del padronato ( “quanto costa il lavoro per il capitale”) Occorre aprire una vertenza generale su un programma dei lavoratori per i lavoratori ( “quanto costa il capitale per il lavoro”). Occorre un vero sciopero generale contro il governo e la Confindustria che unifichi operai,impiegati, precari, disoccupati in un grande fronte comune, apertamente contrapposto al capitale finanziario e alla sua dittatura. 

E' una necessità non solo sindacale, ma politica. L'esasperazione cresce in ampi strati di popolazione colpiti dalla crisi capitalista e dalle politiche del governo. O il movimento operaio prende la testa della protesta popolare unificando attorno a sé tutte le domande di riscatto sociale delle masse impoverite dal capitale- inclusi gli strati inferiori della piccola borghesia- oppure cresce il rischio di regalarle a forze reazionarie. O il movimento operaio impugna “i forconi” guidando e unificando la ribellione popolare , o rischia di consegnare la disperazione sociale ai Ferro, ai Morsello , ai Pappalardo, e persino ai Fiore. Questo è lo snodo. 

giovedì 19 gennaio 2012

STORACE A CALENZANO... SENZA CENA !


Pubblichiamo la mail inviata inviata all'ANPI Oltrarno di Firenze dai gestori del ristorante "I Cantuccio" di Calenzano, i quali avrebbero dovuto ospitare, a loro insaputa, Francesco Storace in una cena organizzata  dai camerati de "La Destra". Venuti a conoscenza della natura provocatoria dell'iniziativa, e della sgradita presenza del suddetto, il ristorante decide di lasciarli tutti senza cena.

"Buonasera, sono Francesca e con le mie sorelle sono la titolare dell’Osteria I’Cantuccio di Calenzano. Siamo tre ragazze giovani, sotto i 30 anni, e il nostro scopo è fare  le ostesse nelle nostre zone, sperando di offrire un ambiente accogliente dove chi viene si senta bene e “a casa”. Riguardo la cena alla quale avrebbe dovuto partecipare l’onorevole Storace,( come abbiamo appreso dai vari blog,  avvisati da amici…) ci era stata proposta una festa privata chiusa di cui  ignoravamo le motivazioni apprese, anche queste, tramite internet. Ora che ne siamo a conoscenza riteniamo non vicine al nostro territorio, al nostro locale ed a noi le intenzioni di una tale serata e per questo ritiriamo la  disponibilità del Cantuccio, rinunciando volentieri al buon compenso garantito dagli organizzatori (e voi sapete quanto bisogno ci sia di questi tempi…) in  nome dell’identità col nostro territorio e con i nostri cuori. E’ un vero dolore sapere di avere, seppure non volutamente, urtato la sensibilità di molti, tra cui l’ ANPI, e di avere, almeno apparentemente, aver dato l’idea di appoggiare una fazione politica, ma come spero di aver chiarito non avevamo  assolutamente idea della coloritura di questa iniziativa. Spero di avervi nostri  ospiti, a presto. Vi prego quindi di pubblicare questo mio messaggio. 

Francesca  e tutto I’ CANTUCCIO"

domenica 15 gennaio 2012

DISASTRO DELL'ISOLA DEL GIGLIO: I SOLITI IDIOTI ( E ASSASSINI)


Perchè una nave da crociera lunga 290 metri, alta 52 e con una stazza di 112.000 tonnellate transita a poco meno di 200 metri dalla costa dell'Isola del Giglio, piccolissima isola dell'arcipelago toscano? perchè il comandante della nave, invece di avviare operazioni di salvataggio, tenta di proseguire la rotta verso Savona e lancia l'SOS dopo circa due ore dall'impatto con uno scoglio ?

Questo carteggio inedito tra il suddetto comandante e il sindaco dell'Isola del Giglio ci spiega tutto:

mercoledì 11 gennaio 2012

E' USCITO IL NUOVO NUMERO DI " A PIENA VOCE" GIORNALE TOSCANO DI CONTROINFORMAZIONE


per ricevere una copia contattaci a: pclempoli@yahoo.it il costo è di un euro più spedizione. Altrimenti clicca su www.a-pienavoce.blogspot.com per visualizzare i vecchi numeri in pdf. 

sabato 7 gennaio 2012

BEPPE GRILLO A FAVORE DELL'EVASIONE FISCALE?


In questi giorni è apparso sul blog del comico politicante un post a dir poco ambiguo e inappropriato, almeno cosi devono aver pensato le centinaia di lettori del blog stesso che si sono succeduti in commenti di disapprovazione. In seguito al blitz eseguito della guardia di finanza a Cortina d'Ampezzo contro svariati evasori fiscali, il buon Beppe pubblica un articoletto dal titolo "In vacanza con il tributarista" nel quale invece di prendersela con i ricchi evasori si scaglia contro i controlli eseguiti dai finanzieri. Che anche il ricco e panciuto  Beppe Grillo abbia paura di cadere in uno di questi controlli?

Il fatto che Beppe Grillo non si batta, e non si sia mai battuto, per il recupero dell'evasione fiscale la dice lunga sulla sua posizione all'interno dello scontro di classe: da una parte ci sono i lavoratori e i pensionati ai quali le tasse vengono fatte versare fino all'ultimo centesimo trattenendole direttamente dai salari e dalle pensioni, dall'altra ci sono i ricchi, i banchieri e i padroni che le tasse le evadono con il benestare e la copertura dei governi borghesi. Ormai è chiaro che Beppe Grillo, da ricco comico affarista, sta con questi ultimi.

domenica 1 gennaio 2012

DISOBBEDIRE ALL'APPELLO DI NAPOLITANO


Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano- quale supremo garante delle banche e dei capitalisti- ha cercato di convincere milioni di lavoratori che gli intollerabili sacrifici imposti da Monti e dalla BCE assicureranno loro un futuro migliore. E che quindi vanno subiti in silenzio. 

Disgraziatamente è lo stesso messaggio a reti unificate che ogni giorno i lavoratori si sentono propinare da trentanni e che li ha condotti all'attuale catastrofe sociale. La verità è che Napolitano cerca di sorreggere col proprio falso “prestigio” di salvatore della patria il governo della Confindustria e delle banche: un governo condannato alla caduta di consenso, sullo sfondo di una crisi senza sbocco. 

Disobbedire all'appello presidenziale alla rassegnazione sociale, ritrovare la fiducia nella propria forza, ribellarsi alla dittatura degli industriali e dei banchieri, è la condizione decisiva perchè il mondo del lavoro possa risalire la china e costruire un'altra società e un altro futuro.