mercoledì 21 settembre 2011

SOLO I LAVORATORI POSSONO SALVARE L'ITALIA


CAPITALISTI E BANCHIERI STANNO AFFONDANDO L'ITALIA. SOLO I LAVORATORI LA POSSONO SALVARE!

IL CAPPIO DEL DEBITO PUBBLICO 

L'Italia sta affondando per pagare gli interessi alle banche, interne ed estere, grandi acquirenti dei titoli di stato. Il costo del debito pubblico è il cappio al collo degli stipendi, dei servizi sociali, del lavoro: tutto viene sacrificato sull'altare delle banche. Le quali, mai soddisfatte, continuano ad imporre rendimenti sui titoli sempre più alti come condizione del loro acquisto. E' una pratica di usura. Che però invece di essere condannata, diventa il riferimento centrale dei programmi del governo e dell'”opposizione”: entrambi dediti a “rassicurare i mercati”, cioè i banchieri, col taglio e la svendita dei beni comuni. Lungo un piano inclinato senza fine. 

Solo l'irruzione di una rivolta sociale può spezzare questa spirale di rovina: rifiutando il pagamento del debito pubblico alle banche e nazionalizzandole. In tutto il mondo il debito pubblico è stato alimentato dalle banche e dalle imprese: prima con la detassazione dei loro profitti e patrimoni ( anni 80 e 90), poi col gigantesco soccorso pubblico da parte degli stati nel momento della crisi. Non possono essere le vittime sociali di queste politiche a pagare, per la seconda volta, il conto lasciato dai capitalisti e dai banchieri. Rovesciare la dittatura dei capitalisti e dei banchieri è la sola via per uscire dalla crisi. In Italia, in Europa, nel mondo. Ogni altra “soluzione” politica è semplicemente un inganno, che maschera la difesa del presente. 

martedì 20 settembre 2011

OBIETTIVO RAGGIUNTO!

Riceviamo e pubblichiamo

Il Consiglio comunale di Empoli ha approvato la mozione per la posa di una lapide commemorativa dedicata a Pietro Gori.

Siamo felici di condividere questa vittoria con ognuno di voi, con i circa 2300 firmatari della petizione, con tutte le associazioni, come l'ANPI, l'ARCI, le Case del Popolo, le associazioni sindacali, l'UAAR e le tante altre che hanno aderito.

Grazie a tutti voi, l'Amministrazione comunale di Empoli ha dovuto rivedere la sua posizione iniziale e prendere atto che siamo in tanti a volere mantenere viva la memoria di figure come Pietro Gori.

Siamo in tanti a volere, ciascuno secondo i propri desideri, le proprie aspettative, la propria visione del mondo, una convivenza basata su una maggiore giustizia sociale, su una più equa distribuzione della ricchezza, su maggiori opportunità per tutti a prescindere dalle condizioni di partenza, in una parola su maggiore libertà.

Non è per anacronistica nostalgia delle lotte dell'Ottocento o per un attaccamento religioso a un'ideologia che ci siamo battuti per la posa di una lapide e che consideriamo questo traguardo, adesso che è stato raggiunto, una vittoria.

Questa battaglia e le altre iniziative pubbliche che abbiamo realizzato, sono state un pretesto, in questa epoca di incertezza, di divisioni, di trionfo del cinismo e dell'individualismo a caccia del privilegio, per ribadire che un'alternativa è possibile grazie al ricorso a valori universali senza tempo.

La vera vittoria per noi è stato questo.

Un abbraccio a tutti voi.

giovedì 8 settembre 2011

NON E' CHE L'INIZIO....


Il giorno dopo lo sciopero generale che ha coinvolto milioni di lavoratori in tutto il paese, il governo Berlusconi, barricato nell'aula del senato strappa il voto di fiducia sul maxi emendamento della manovra.

Dentro il palazzo si vota la distruzione dello stato sociale, l'abolizione dello statuto dei lavoratori, le nuove regalie ai banchieri e agli industriali, la macelleria sociale per i ceti medi e popolari attraverso l'innalzamento dell'I.V.A.

Fuori, i lavoratori e le organizzazioni sindacali accerchiano i palazzi del potere, resistono alle cariche della polizia, gettano le basi per la costruzione della rivolta sociale contro la dittatura delle banche, per l'annullamento del debito pubblico.

Al loro fianco, fino alla vittoria, c'è il Partito Comunista dei Lavoratori.

Non è che l'inizio....

lunedì 5 settembre 2011

OPERAI E GIOVANI PRECARI OCCUPANO LA BORSA


Militanti dell’Unione Sindacale di Base e dei collettivi dei precari ha occupato la Borsa valori di Milano.

 “Vogliamo la cancellazione del debito che affligge il nostro paese e l’Europa intera – spiega Riccardo Germani, della segreteria provinciale USB Milano - Basta con le politiche del pareggio di bilancio, che impongono ai ceti subalterni enormi e oramai improponibili sacrifici. I nostri conti sono già in rosso grazie a chi attraverso la crisi ha speculato. Non intendiamo pagare nessuna manovra - prosegue il sindacalista - e non vogliamo manovre correttive né tantomeno contromanovre targate da sigle sindacali o partiti di maggioranza o opposizione”.

“L'occupazione della piazza - aggiunge Germani - continuerà con un fitto programma di eventi ed iniziative e la notte verrà passata nelle tende. Non mancheranno grigliate, musica e vino e ci raggiungeranno attori e musicisti milanesi, aspettando lo sciopero generale di domani e la manifestazione che a Milano partirà da Largo Cairoli, dove si vuole organizzare un'assemblea pubblica anche per delineare le prossime iniziative", conclude il rappresentante USB.

Fonte: www.usb.it

giovedì 1 settembre 2011

CONTRO LA MANOVRA, PER UNO SCIOPERO GENERALE VERO!


Scarica, stampa e diffondi nel tuo luogo di lavoro  IL VOLANTINO  in formato pdf.