venerdì 24 ottobre 2008

IL MOVIMENTO STUDENTESCO NON CEDA ALLE MINACCE DEL GOVERNO

Il movimento non deve cedere alle minacce del governo. Occorre generalizzare le occupazioni, difendendo scuole e università dall'intervento della polizia. La conferenza stampa di Berlusconi e Gelmini riflette la paura del governo di fronte alla crescita impetuosa del movimento studentesco. Berlusconi minaccia l'uso della forza perché è consapevole della propria crisi di consenso sul fronte scuola. Tanto più ora studenti e insegnanti non si facciano intimidire da Berlusconi. La vera "violenza" è quella dei tagli all'istruzione pubblica, non l'occupazione di scuole e università a difesa dell'istruzione. Il Partito comunista dei lavoratori dà pieno sostegno all'estensione e sviluppo della mobilitazione. Chiede alla Cgil, a tutte le forze del sindacalismo di base, a tutte le sinistre, un'immediata azione di fronte unico a difesa del movimento contro le minacce repressive del governo. Rivendica il diritto all'autodifesa di massa delle scuole e università occupate. Si impegna a favorire l'estensione delle occupazioni, la formazione di un coordinamento nazionale di delegati eletti dalle assemblee, il proseguo a oltranza della mobilitazione sino al ritiro del decreto Gelmini.

giovedì 16 ottobre 2008

IL PCL AL FIANCO DEGLI STUDENTI EMPOLESI



Il decreto Gelmini, approvato in maniera autoritaria dal governo Berlusconi attraverso l’esurpazione delle più elementari regole democratiche, mira a completare l’oscuro disegno di distruzione e svendita della scuola pubblica iniziato tempo fa dall’allora ministro Berlinguer e portato avanti da tutti i suoi successori, da De Mauro, alla Moratti a Fioroni. I cari amici del centro sinistra che oggi tanto si battono contro tale decreto sono complici anch’essi di tale macchinazione. Essi infatti ne contestano solo la reintroduzione del maestro unico e del grembiule sviando l’attenzione dal problema reale: il progetto di creazione di una scuola privata asservita sempre più alla classe borghese e riservata solo ai figli di papà, che ricacci in massa i figli degli operai e degli immigrati nelle fabbriche senza istruzione.
Gli studenti d’Italia tuttavia, e con loro quelli empolesi, sembrano aver capito la gravità dell’attacco portato al sistema d’istruzione e da subito si sono uniti nella lotta assieme ai lavoratori precari della scuola. Il decreto Gelmini oltre a distruggere la scuola pubblica, infatti, apporta un taglio immane ai finanziamenti statali, precarizzando milioni di professori e favorendo gli istituti privati e religiosi. È tempo che studenti e lavoratori lottino insieme per la difesa dei propri diritti e per il bene della società tutta. È tempo che lottino uniti utilizzando altresì quelle forme di lotta adeguate al livello dell’attacco portato loro dal governo Berlusconi: di fronte a ciò a nulla serve la concertazione sindacale, i comitati politici di partiti, e l’opposizione parlamentare. Si occupino invece sin da subito le aule e gli istituti, si eleggano comitati di sciopero e ci si mobiliti per uno sciopero generale continuato. Non è più il tempo di trattare con chi mira a distruggere la scuola pubblica. Per questo il PCL è al fianco degli studenti Empolesi e al loro fianco è disposto a portare avanti la lotta sino all’abolizione di tutte le leggi di privatizzazione della scuola. Salutiamo quindi positivamente la mobilitazione degli studenti del Pontormo, del Professionale e dell’Università auspicando che la loro battaglia si allarghi a tutte le altre aree scolastiche e serva a mettere in moto un grande e profondo lavoro di aggregazione e discussione interno agli istituti, che coinvolga veramente tutti coloro che la scuola la vivono e la fanno, dagli studenti, ai professori ai tutti i lavoratori precari.

martedì 7 ottobre 2008

TUTTI A ROMA CON I COMUNISTI L'11 OTTOBRE!

Il nostro Partito, per primo, ha lanciato l'appello per una grande manifestazione contro il governo Berlusconi e la sua politica antioperaia e antipopolare: una manifestazione imprescindibile in un momento in cui la politica suicida dell' 'Arcobaleno' e del governo Prodi, provocando la scomparsa della 'sinistra' parlamentare e dei suoi ormai svuotati simboli, sembra aver gettato nello sconforto e nella rassegnazione le masse lavoratrici. Una manifestazione imprescindibile per ridare forza all'opposizione popolare contro la barbarie dello sfruttamento bestiale dei lavoratori, del razzismo sempre più violento, del fascismo sempre più scoperto, della guerra sempre più praticata. Una manifestazione sempre più imprescindibile nella misura in cui l'illusionista di Arcore ed i banditi (per dirla coi piloti) suoi complici in Italia e nel mondo, non riusciranno a scongiurare la catastrofe che incombe sul capitalismo e sul suo barbaro modello di sviluppo I governanti dell'universo capitalistico non sanno e non possono risolvere questa colossale crisi se non intensificando lo sfruttamento del lavoro, la 'nazionalizzazione' dei debiti, l'estensione dei conflitti armati.Solo i comunisti hanno il coraggio di indicare l'unica soluzione possibile (certo sgradita a liberisti e riformisti vecchi e nuovi), ossia lanazionalizzazione dei mezzi di produzione e delle banche, l'esproprio dei grandi capitali e il governo dei lavoratori. Questi obiettivi, che a molti possono apparire velleitari come quelli della democrazia borghese prima della Rivoluzione Francese, devono tornare ad essere il punto di riferimento delle classi lavoratrici: per riaffermarli e manifestarli ai lavoratori di tutta Italia, TUTTI A ROMA CON I COMUNISTI L'11 OTTOBRE!

mercoledì 1 ottobre 2008

Marco Ferrando sulla crisi economica mondiale

«La crisi finanziaria che esplode a Wall Street e sbarca in Europa, ha messo a nudo tutta l’anarchia del capitalismo mondiale. Altro che il ’nuovo ordinè annunciato nell’89! Vent’anni di false ideologie sono travolti dalla crisi. I governi più ’liberistì nel colpire i lavoratori diventano i più ’statalistì quando si tratta di salvare i banchieri, naturalmente a spese dei contribuenti. I lavoratori che hanno subito il taglio della previdenza pubblica a vantaggio della truffa dei fondi pensione (oggi in picchiata), sono chiamati a pagare il conto delle banche truffatrici. Famiglie immiserite per anni dai mutui usurai pagano il conto lasciato dai loro strozzini: magari dopo aver perso la casa». «Tanto più oggi, tutte le illusioni su una possibile riforma sociale del capitalismo, sono prive di ogni credibilità. L’unica via d’uscita dalla crisi che sia positiva per il mondo del lavoro passa per la prospettiva del rovesciamento dell’ordine capitalistico. Per la costruzione, su scala internazionale, di una società socialista, liberata dalla dittatura del profitto e restituita al primato dei bisogni sociali. Il Pcl è orgoglioso di rappresentare in Italia l’unico partito impegnato a ricondurre ogni lotta alla prospettiva della rivoluzione sociale e del governo dei lavoratori. Sfidiamo su questo al confronto tutte le sinistre italiane».