giovedì 21 aprile 2011

RENZI: A CONFRONTO MARCHIONNE E' UN INETTO.

Nessuno fino ad adesso ci era mai riuscito a depennare il 1 Maggio, festa dei lavoratori,  dal calendario. Qualche anno fa persino  il Cavaliere si era lamentato che in Italia ci fossero troppe festività, che queste comportavano un danno alla crescita economica del paese, e che sarebbe stata cosa buona e giusta farle cadere tutte di domenica, come la Pasqua. Anche la confindustria si era un pò infastidita recentemente, insieme alla lega nord ma per latri motivi, riguardo la  festività assegnata in via straordinaria il 17 marzo per  celebrazione del 150 esimo dell'unità di Italia.

 A parte questi casi, ed esclusi per manifesta superiorità Mussolini e Polpot, l'operazione di mandare la gente a lavorare anche il Primo Maggio è riuscita fin qui solo al sindaco di Firenze Matteo Renzi. Questo, infatti, ha sottoscritto in questi giorni un accordo con i commercianti fiorentini,  sia del centro storico che in particolar modo delle grandi distribuzioni  ( IKEA, ESSELUNGA; COOP), accordo che concede a queste ultime svariate deroghe alle aperture domenicali, e in particolar modo per il  1 Maggio. 

Così facendo Renzi, non solo ha fatto un bel regalo alle grandi distribuzioni e alle grandi firme del centro a scapito dei lavoratori che adesso devono rinunciare ad una festività pagata, ma si è sostituito con un colpo da maestro, al  sindacato e alle rappresentanze dei lavoratori, inserendo lui stesso deroghe al Contratto Nazionale di Lavoro del settore Commercio, il quale per altro non è  stato firmato nel suo recente rinnovo proprio dalla CGIL.

 Che dire dunque? a confronto Marchionne, il quale per far digerire ai suoi operai un accordo sindacale peggiorativo ha dovuto ricattare mezza Italia, governo compreso, far uscire la Fiat da Confindustria e sottoporre i lavoratori ad un referendum ricatto, è palesemente un inetto! 

Nemmeno nelle più  verdi terre di Padania si arriva a concepire che sia il sindaco di un comune a prendere accordi riguardanti i turni di lavoro dei dipendenti di un certo settore, scavalcando a piè pari i sindacati, anche quelli concertativi o padronali. 

Se Renzi, nel suo ruolo di sindaco e  rottamatore , ha il compito di esprimere l'essenza della nuova classe dirigente del PD toscano e nazionale, non c'è da ben sperare. Renzi infatti, dopo aver preso i voti di tanta gente di sinistra, ha mostrato il suo vero volto, ovvero quello dell'affarista colluso con i poteri economici e padronali che lo hanno sostenuto e lo sosterranno nella sua scalata politica.

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