martedì 5 aprile 2011

NON ESISTONO C.I.E. BUONI!

Ieri sera, 4 Aprile 2011, 15 migranti Tunisini provenienti da Lampedusa sono approdati ad Empoli in base al piano di accoglienza predisposto dal governatore della Regione Enrico Rossi. 

Questo piano di accoglienza, sostenuto da tutto il centro sinistra toscano, tenta di umanizzare i centri di detenzione per i migranti, dandoli in gestione alle associazioni di volontariato e riducendoli nelle dimensioni. 

Sicuramente è vero che questi piccoli centri siano più gestibili e meno disumani delle tendopoli proposte dal governo e dal ministro leghista Maroni, ma ciò non toglie che una galera, se pur vivibile sia sempre una galera. 

Il vero problema, del quale il PD regionale non vuol prendere atto ( forse perché troppo impegnato ad inseguire le politiche guerrafondaie delle destre) , è il reato di immigrazione clandestina alla base della natura stessa dei Centri di identificazione ed espulsione. 

In questi centri, infatti, si detengono per periodi anche di molti mesi, tutti gli immigrati considerati “clandestini”dalla legge, al fine di identificarli ed espellerli dall'Italia, quando tutti poi sappiamo che per loro l'Italia è solo una corridoio di passaggio per la Francia e per la Germania. 

Tutto ciò in palese contrasto con le norme internazionali sul diritto di asilo politico e con i trattati di libera circolazione delle persone. 

Tutto ciò dimenticando che queste persone fuggono da regimi dittatoriali ( come quello di Ben Ali, o di Moubarak) sostenuti per decenni dai nostri governi, fuggono dallo sfruttamento incessante delle loro risorse naturali e umane da parte delle nostre aziende che de-localizzano al fine di abbassare i costi di produzione, scappano infine dalle bombe umanitarie sganciate sulle loro teste dai nostri caccia. 


Per la libera circolazione delle persone all'interno dei territori europei, 

Per l'abolizione del reato di clandestinità, 

Per la chiusura di Tutti i CIE piccoli o grandi che siano, 

Per l'immediato ritiro delle truppe italiane da tutti le missioni di guerra. 

Solidarietà di classe con i migranti.

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