venerdì 24 dicembre 2010

IL REGALO DI MARCHIONNE AGLI OPERAI DI MIRAFIORI

Il nuovo accordo sindacale siglato ieri da FIAT con i sindacati padronali, per quanto riguarda 
lo stabilimento torinese di Mirafiori, segna uno dei punti più bassi della storia delle relazioni sindacali dal dopo guerra ad oggi.

Con un colpo di spugna, Marchionne e Confindustria cancellano via dalla lavagna della storia, oltre 40 anni di lotte operaie e conquiste sociali: dal contratto nazionale di lavoro, al diritto di sciopero e di rappresentanza, all'orario di lavoro e alla turnazione. 

Il nuovo accordo separato, siglato senza la FIOM sulla falsa riga di quello di Pomigliano, prevede infatti 120 ore annue di straordinario obbligatorio, un sistema di turnazioni che può portare il dipendente a fare sei giorni di lavoro consecutivi con 10 ore per turno. C'è poi la riduzione di giorni di malattia pagati dall'azienda, che scendono da 5 a 3 e sono comunque subordinati alla produttività: a Pomigliano, per fare un esempio, non ne viene pagato più neanche uno. C'è  poi  la cancellazione di dieci minuti giornalieri di pausa: erano 40 minuti per 8 ore di lavoro, adesso sono 30. Per quanto riguarda la mensa, infine, a differenza di a Pomigliano dove è stata spostata a fine turno, a Mirafiori la FIAT si è dichiarata disponibile a tenerla all'interno del turno, ma è da vedere come si manifesterà questa disponibilità. I lavoratori, infine, firmeranno un contratto individuale con delle clausole con le quali di fatto vengono di fatto dissuasi a scioperare, altrimenti sono "sanzionabili".

Questo in sintesi il bellissimo regalo di Natale di Marchionne e dei padroni ai loro amati dipendenti. Ma se Berlusconi, la Marcegaglia, Sacconi e Bonanni parlano, proprio in queste ore, di "accordo storico" che influirà positivamente sulle condizioni di lavoro nello stabilimento, ci domandiamo come mai non vadano loro "stessi" in fabbrica a lavorare?

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