martedì 7 giugno 2011

REFERENDUM: INVITIAMO A VOTARE 4 SI.

COMUNICATO STAMPA LOCALE:

Domenica 12 e Lunedi 13 Giugno, i cittadini saranno chiamati ad esprimersi su quattro referendum popolari. La realizzazione di questa importante consultazione, che tocca tra l'altro tematiche importantissime per la vita dei cittadini come la privatizzazione dei servizi idrici e il ritorno all'energia nucleare, non è stata per nulla scontata. Nonostante le milioni di firme raccolte in pochi mesi, i referendum hanno trovato sul loro cammino molti ostacoli, sia burocratici che politici. 

Inizialmente, infatti, il governo ha optato per il non accorpamento del referendum con le elezioni politiche, scelta che da un lato impediva il certo raggiungimento del quorum ma dall'altro faceva spendere 300 milioni di euro dei contribuenti in più. 

Poi c'è stato il disastro nucleare di Fukushima ed allora il governo, preoccupato che sull'onda emotiva della catastrofe il popolo si sarebbe recato in massa a votare, garantendo cosi anche l'abrogazione del legittimo impedimento per il premier, ha deciso di “abrogare” egli stesso la norma sul nucleare che poco prima aveva varato, annullando di fatto il terzo quesito. 

La notizia amara per il premier è che la corte di cassazione ha ripristinato, in questi giorni, anche tale quesito, ritenendo una “furbata” la mossa truffaldina del governo. 

Domenica 12 e Lunedi 13 Giugno voteremo quindi per abrogare queste quattro leggi vergognose: 

1.La privatizzazione dei servizi pubblici locali fra i quali il servizio idrico. 
2.La tariffazione delle bollette in base al profitto del gestore. 
3.La costruzione di impianti nucleari in Italia. 
4.La legittimità del Premier Berlusconi a non presentarsi in tribunale durante il suo mandato di governo. 

Il Partito Comunista dei Lavoratori invita dunque i sui iscritti, simpatizzanti, elettori e tutti i cittadini a recarsi in massa alle urne e ha votare SI ai quattro quesiti referendari. 

Il raggiungimento del Quorum del 50% più uno dei votanti e l'abrogazione di queste norme vergognose, non sono per nulla scontati. Per raggiungere questo storico risultato c'è bisogno del sostegno attivo e militante di ogni singolo uomo e ogni singola donna a cui stanno a cuore, prima di tutto, i beni comuni e gli interessi della collettività. 

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