giovedì 5 aprile 2012

IL TRIANGOLO MONTI - BERSANI - CAMUSSO



Tutti ricordano le immagini del pranzo di Cernobbio, al quale presero parte poche settimane orsono, il presidente del consiglio Monti, la Segretaria della CGIL Camusso, Bersani del PD e Alfano del PDL. Immagini conviviali di un banchetto concertativo che aveva come piatto principale l'articolo diciotto  dello statuto dei lavoratori. Così tra una portata e l'altra e con il sorriso sulle labbra i 4 amici tessevano la trama, per certi versi teatrale, della messa in scena di questi giorni.

Monti, da cattivo e perfido tecnocrate quale è, apre lo spettacolo lanciando un'anatema contro l'articolo 18. Di risposta la Camusso, segretaria del maggior sindacato italiano minaccia di convocare lo sciopero generale per la fine di Maggio. Nel frattempo, nei Tg e sui giornali si discute di quisquiglie: reintegro si, reintegro no... giudice si, giudice no... Mentre Renzi proclama che dell'articolo 18 "non glie ne può fregare di meno", il resto del PD, visto l'approssimarsi delle elezioni amministrative, temporeggia.

Nella tarda notte di ieri, dopo che persino la UIL aveva giudicato irricevibile la bozza del governo, la Camusso firma l'accordo sull'articolo diciotto, vantandosi di essere riuscita, più che a far reinserire nel testo la parola reintegro, a tenere unito un partito come il PD che sta insieme con lo sputo.

Non passa nemmeno mezza giornata che il Monti dichiara alla stampa, per consolare la Marcegaglia che forse  era stata tratta in inganno dalla soddisfazione della Camusso, che l'articolo 18 è definitivamente carta straccia. 

E qui, sul finire della farsa e senza colpo ferire, entrano in scena Bersani e Alfano entrambi pronti a " cambiare in meglio la legge in parlamento". Le castagne son tolte dal fuoco, le figure di merda sono state evitate e si può andare alle elezioni borghesi senza essersi sporcati troppo le mani col sangue dei lavoratori.

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