giovedì 16 ottobre 2008

IL PCL AL FIANCO DEGLI STUDENTI EMPOLESI



Il decreto Gelmini, approvato in maniera autoritaria dal governo Berlusconi attraverso l’esurpazione delle più elementari regole democratiche, mira a completare l’oscuro disegno di distruzione e svendita della scuola pubblica iniziato tempo fa dall’allora ministro Berlinguer e portato avanti da tutti i suoi successori, da De Mauro, alla Moratti a Fioroni. I cari amici del centro sinistra che oggi tanto si battono contro tale decreto sono complici anch’essi di tale macchinazione. Essi infatti ne contestano solo la reintroduzione del maestro unico e del grembiule sviando l’attenzione dal problema reale: il progetto di creazione di una scuola privata asservita sempre più alla classe borghese e riservata solo ai figli di papà, che ricacci in massa i figli degli operai e degli immigrati nelle fabbriche senza istruzione.
Gli studenti d’Italia tuttavia, e con loro quelli empolesi, sembrano aver capito la gravità dell’attacco portato al sistema d’istruzione e da subito si sono uniti nella lotta assieme ai lavoratori precari della scuola. Il decreto Gelmini oltre a distruggere la scuola pubblica, infatti, apporta un taglio immane ai finanziamenti statali, precarizzando milioni di professori e favorendo gli istituti privati e religiosi. È tempo che studenti e lavoratori lottino insieme per la difesa dei propri diritti e per il bene della società tutta. È tempo che lottino uniti utilizzando altresì quelle forme di lotta adeguate al livello dell’attacco portato loro dal governo Berlusconi: di fronte a ciò a nulla serve la concertazione sindacale, i comitati politici di partiti, e l’opposizione parlamentare. Si occupino invece sin da subito le aule e gli istituti, si eleggano comitati di sciopero e ci si mobiliti per uno sciopero generale continuato. Non è più il tempo di trattare con chi mira a distruggere la scuola pubblica. Per questo il PCL è al fianco degli studenti Empolesi e al loro fianco è disposto a portare avanti la lotta sino all’abolizione di tutte le leggi di privatizzazione della scuola. Salutiamo quindi positivamente la mobilitazione degli studenti del Pontormo, del Professionale e dell’Università auspicando che la loro battaglia si allarghi a tutte le altre aree scolastiche e serva a mettere in moto un grande e profondo lavoro di aggregazione e discussione interno agli istituti, che coinvolga veramente tutti coloro che la scuola la vivono e la fanno, dagli studenti, ai professori ai tutti i lavoratori precari.

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