Il PCL esprime la propria solidarietà ad Emergency e a Gino Strada contro la montatura imbastita dalle autorità afghane e dalle forze militari di occupazione.
Non a caso sullo sfondo della escalation militare e dei bombardamenti sui civili. Le inverosimili accuse di “terrorismo” contro i medici volontari sequestrati, le voci poi smentite circa una loro “confessione”, l’assenza delle minime condizioni di garanzia per gli arrestati, misurano la natura di quel regime afghano che l’Italia sostiene nel nome della “democrazia”.
Un regime fondato su corruzione, frodi elettorali, arbitrio poliziesco. Un regime che è giunto a sancire il diritto di stupro contro le donne, pur di compiacere capi clan e le loro barbarie tribali.
La vicenda in corso ripropone una volta di più la necessità del rilancio della mobilitazione per il ritiro immediato e incondizionato delle truppe d’occupazione dall’Afghanistan.
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