Parlare di 'gesto rivoluzionario', come il bigamo Casini si è subito affrettato a dire, è quanto di più ridicolo si potesse trovare stamani tra le notizie Ansa riguardo alle dimissioni di Papa Ratzingher dal trono Vaticano. L'ex militante della Gioventù Hitleriana, e successore del famoso Papa polacco anti-comunista, alla fine ha detto basta.
Un Ratzingher sfinito dal fuoco amico di vari cortigiani infedeli e ambiziosi e da scandali finanziari legati alle partecipazioni bancarie dello I.O.R., che sembra avere (ma non è certo una novità) le mani in pasta anche nell'ultimo scandalo relativo al MpS. Inoltre in questi ultimi anni sono fioccate da ogni parte del mondo accuse di pedofilia e processi penali a uomini di chiesa di ogni rango e grado, con lo stesso Ratzingher chiamato in causa personalmente per aver imposto l'omertà all'interno di.. 'Cosa Loro'. Il solito ricorso al 'non vedo, non sento, non parlo' che fa pensare ad una questione di coppole più che di papaline; strategia che però non è servita ad evitare al Vaticano di pagare negli ultimi anni ingenti somme a titolo di risarcimento alle vittime degli abusi: un terremoto per le casse vaticane, subito aiutate dallo stato italiano e dal voto bipartisan di centrodestra e centrosinistra.
Come non menzionare poi la lotta infinita, tutta politica ed elettorale, tra i vari 'colonnelli': cioè tra Ruini (conservatore di destra) e la coppia dei fratelli-coltelli Bagnasco-Bertone (ex berlusconiani, montiani dell'ultima ora), che certo potrebbe aver influito sulla decisione di un papa vecchio all'anagrafe quanto medievale nelle parole e nei fatti, asceso al trono giusto pochi anni fa, anch'egli probabilmente... a sua insaputa...
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