In Valsusa è in corso una guerra. Una guerra dichiarata tra Capitale e ambiente, tra Profitto e diritto all'esistenza, tra apparato repressivo dello Stato e il legittimo dissenso democratico.
La realtà narrataci in questi giorni da tutti i media di regime non è che mistificazione. Migliaia di militari, stanno occupando ormai da mesi un intera area del territorio nazionale, espropriando terreni ai coltivatori, togliendo le case alle famiglie, depredando l'ambiente e saccheggiando le risorse del territorio stesso. Tutto questo per imporre alle popolazioni locali e al Paese un'opera inutile e dannosa come la TAV che serve solo a far ingrassare le grandi industrie del cemento, le mafie, Montezemolo e Della Valle.
La realtà narrataci in questi giorni da tutti i media di regime non è che mistificazione. Migliaia di militari, stanno occupando ormai da mesi un intera area del territorio nazionale, espropriando terreni ai coltivatori, togliendo le case alle famiglie, depredando l'ambiente e saccheggiando le risorse del territorio stesso. Tutto questo per imporre alle popolazioni locali e al Paese un'opera inutile e dannosa come la TAV che serve solo a far ingrassare le grandi industrie del cemento, le mafie, Montezemolo e Della Valle.
La furia ceca del Capitale non si è arrestata nemmeno dopo le grandi manifestazioni di protesta che hanno visto mobilitate centinaia di migliaia di persone. La smania di profitto e la volontà di mettere a tacere qualsiasi forma di dissenso verso l'operato del governo, ha acceso una violenta repressione nei confronti di chi cerca di ribellarsi a tutto ciò.
Per queste ragioni la lotta della popolazione della Valsusa e la lotta dei No Tav deve diventare la lotta di tutti, una lotta contro il Capitale, contro il Profitto e contro la Repressione. Una lotta senza quartiere per la salvaguardia dell'Ambiente, per i Diritti e per un modello di sviluppo alternativo a quello capitalista.
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